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Veneto

Assessore all’istruzione dice no alla triptorelina

L’assessore all’istruzione della Regione Veneto ha presentato una mozione contro il farmaco blocca pubertà, usato per quei bambini che nutrono qualche confusione sulla propria identità sessuale.

Gender Watch 18_02_2020

L’assessore all’istruzione della Regione Veneto Elena Donazzan di Fratelli di Italia ha presentato una mozione contro il farmaco blocca pubertà, usato per quei bambini che nutrono qualche confusione sulla propria identità sessuale. Confusione che nella maggioranza dei casi scompare naturalmente. Il farmaco ha pensatissimi effetti collaterali sia fisici che psicologici.

Qui di seguito riportiamo una intervista rilasciata dalla Donazzan al sito Pro Vita & Famiglia.

Assessore Donazzan, ci vuole spiegare in breve in cosa consiste questa mozione e perché è stata presentata?

«Abbiamo preso esattamente la stessa mozione che il Friuli Venezia Giulia ha approvato, il cui primo firmatario è il presidente Massimiliano Fedriga, condividendo ogni punto e ogni passaggio e soprattutto l’obiettivo di far esprimere anche il Consiglio Regionale del Veneto su questo delicatissimo argomento, ovvero la manipolazione dell’identità dei più piccoli. Quindi io sono stata spinta dal comprendere che l’obiettivo delle istituzioni pubbliche è di difendere i più deboli e i bambini in particolare e di non permettere che ideologie distorte che perseguono qualche interesse finanziario, di lobby – che vanno dalla grande comunicazione alla farmaceutica – si scagli contro i bambini che devono invece essere accompagnati serenamente verso il superamento degli scogli della vita per avere punti di riferimento che partono dalla propria identità. Da assessore regionale all’Istruzione ho tenuto e sto tenendo alta la guardia nei confronti delle teorie gender, segnalando la grave difficoltà di fronte ad una violenta campagna di comunicazione tesa a minimizzare e giustificare comportamenti invasivi della sfera personale e dell’educazione familiare. Ho emanato degli atti, perché la pubblica amministrazione deve parlare attraverso gli atti, volti al consenso informato delle famiglie che sono certa hanno a cuore la serenità e la vita dei propri figli. Questo significa che qualsiasi sia la parte politica o partitica di un genitori, non vorrà di certo bombardare di farmaci i propri figli».

Quali riscontri ha avuto tanto dalla sua parte politica quanto dalle forze a lei opposte?

«Io ho messo a disposizione di tutti la mozione proprio perché potesse essere sottoscritta dal maggior numero possibile di colleghi. Sono soddisfatta delle firme raccolte. Quello che però farà fede sarà la votazione in Aula, proprio perché l’amministrazione pubblica deve parlare per atti come dicevo prima. Ciò che farà fede sarà dunque come si esprimerà il Consiglio Regionale del Veneto. Ho trovato, in alcuni miei colleghi, molta misconoscenza e anche molta sottovalutazione del problema, perché evidentemente non è chiaro la portata di ciò che sta accadendo e io mi auguro che questo sia il primo step affinché in Veneto, e in Italia, non si usino questi farmaci».

Lei pensa che questa mozione e l’eventuale voto favorevole, possono essere dei primi passi per una maggiore sensibilizzazione anche a livello nazionale e quindi da parte del Governo?

«Certamente, però c’è bisogno di muoversi tutti nello stesso modo e nella stessa direzione, perché quando a livello locale ci sono troppe differenze nel trattare temi così delicati come i bambini o la famiglia, ciò diventa pericoloso. La sinistra è molto brava a cambiare le norme, a far passare alcune cose dal punto di vista normativo. Allora noi ci dobbiamo attrezzare allo stesso modo, facendo passare norme, proponendo mozioni, perché non basta più ribadire il buon senso di determinati comportamenti e di determinati atti».

https://www.provitaefamiglia.it/blog/veneto-la-mozione-per-lo-stop-ai-farmaci-blocca-puberta-parla-lassessore-donazzan