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OCCHIO ALLA TV

Ascolti in calo? Buttiamola in rissa

Insulti, aggressioni e offese. Il “Grande Fratello” è un chiaro esempio di maldestra strategia per provare a risollevare gli ascolti di una trasmissione che fin dalla prima puntata ha dimostrato di non riuscire più a conquistare l’audience di un tempo.

Occhio alla Tv 08_11_2011
La puntata del “Grande Fratello” andata in onda ieri sera (Canale 5, ore 21.10) è un chiaro esempio di maldestra strategia per provare a risollevare gli ascolti di una trasmissione che fin dalla prima puntata ha dimostrato di non riuscire più a conquistare l’audience di un tempo.

Apparentemente sdegnata
, la conduttrice Alessia Marcuzzi ha ripetuto in continuazione un concetto: “In tutti questi anni non ho mai visto tanti litigi e un gruppo così spaccato”. Effettivamente, pare che nella prima settimana di vita nella Casa gli scontri siano stati quotidianamente all’ordine del giorno. Teatrali ma vani i suoi tentativi di ricondurre alla ragione i diretti interessati, a cui da un lato rinfacciava di aver oltrepassato i limiti ma dall’altro continuava a proporre i (futili) motivi che avevano generato le liti, alimentando così i dissapori. Se in edizioni passate la trasmissione aveva puntato sulle scintille d’affetto e sui flirt che nascevano all’interno della casa, stavolta la succosa polpetta che vorrebbe ingolosire il pubblico è a base di insulti, aggressioni e offese.

La rissa formato tv riesce ancora a catturare l’attenzione degli spettatori, attratti dalla perdita di controllo dei protagonisti, dai loro eccessi verbali, dal morboso desiderio di vedere come andrà a finire e chi dimostrerà di essere il più forte. Deontologia televisiva e buon senso imporrebbero su certi argomenti una censura, non un’amplificazione.