Arrivati in Italia dalla Libia 146 rifugiati
Saranno accolti nei Cas, Centri di accoglienza straordinaria, i 146 rifugiati evacuati il 29 aprile dalla Libia a causa dei combattimenti. Tra di loro ci sono 46 bambini separati dalle famiglie
Il 29 aprile con una operazione congiunta Italia, Libia e Unhcr, l’agenzia Onu per i rifugiati, hanno trasferito 146 rifugiati dalla Libia all’Italia dove saranno ospitati nei Cas, Centri di accoglienza straordinaria. Il gruppo comprende 46 bambini separati dalle famiglie. L’Unhcr insiste affinché la comunità internazionale provveda a evacuare tutti i rifugiati ospiti dei centri di detenzione situati a Tripoli, in prossimità degli scontri. Secondo l’agenzia Onu le persone a rischio sono più di 3.000. Da quando sono iniziati gli scontri in Libia, l’Italia è il primo paese a rendersi disponibile ad accogliere rifugiati. “Questa evacuazione è di importanza cruciale per le persone la cui vita è seriamente minacciata – ha detto Filippo Grandi, Alto commissario Onu per i rifugiati – adesso è essenziale che altri stati seguano l’esempio dell’Italia e si offrano per ospitare i rifugiati intrappolati nel conflitto. Ignorare il problema avrebbe conseguenze tragiche”. L’Unhcr ha già portato in salvo centinaia di persone. 500 sono state portate nel Gathering and Departure Facility dell’agenzia Onu a Tripoli e 163 nell’ Emergency transit mechanism in Niger, grazie a una operazione realizzata in collaborazione con la Libia e il Niger. Entrambi i centri però sono quasi al completo e quindi è urgente trovare delle alternative. Trattandosi di rifugiati il rimpatrio è impossibile. Altra cosa sono gli emigranti illegali in attesa di imbarcarsi per raggiungere l’Europa (vedi Gianandrea Gaiani, “Nuove ondate migratorie? Le invocano, ma non ci sono”, Lanuovabq.it , 28 aprile 2019)