Arresti per pedofilia e rituali diabolici, ma nessuno va a fondo
Torture di bambini piccolissimi, organi estrapolati, arti amputati, olio bollente versato sui corpicini dei piccoli abusati e poi uccisi dai loro predatori. Tutto con la collaborazione di cittadini italiani che interagivano con gli aguzzini assistendo ad atti che solo la furia luciferina può istigare. Sono questi i risultati di due indagini delle forze dell'ordine. Eppure i giornali tendono a relegare il fatto alla cronaca interna, senza porsi domande elementari ma forse troppo scomode.
Torture di bambini piccolissimi, organi estrapolati, arti amputati, olio bollente versato sui corpicini dei piccoli abusati e poi uccisi dai loro predatori. Tutto con la collaborazione di cittadini italiani che interagivano con gli aguzzini assistendo ad atti che solo la furia luciferina può istigare. Sono questi i risultati di due indagini, una partita dal Piemonte e l’altra dalla Toscana, emerse nelle ultime due settimane e che raccontano rituali del tutto simili a quelli descritti da chi, fuoriuscito o scappato dalle sette, ha visto bambini sacrificati sugli altari del diavolo.
L'indagine piemontese, svolta dal Centro Nazionale di Contrasto alla Pedopornografia Online e dal Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Torino, ha portato a 50 arresti per detenzione di materiale pedo-pornografico ma non solo. Come riporta il sito del Corriere della Sera in un articolo apparso in fondo all'home page si parla di «contenuti raccapriccianti di abusi su minori, ritraenti vere e proprie pratiche di sadismo dove le vittime erano anche neonati». La Repubblica, senza parlare dei contenuti del reato definiti solo come materiale pedo-pornografico, si limita invece a parlare del fatto in poche righe della cronaca locale torinese, spiegando che «gli indagati hanno tra i 19 e i 50 anni, sono impiegati, professionisti, disoccupati o studenti. Alcuni di loro hanno una famiglia e dei figli, tutti conducono una vita normale quando non si nascondono dietro lo schermo dei loro pc». Normale? Gente che sevizia i bambini e li tortura può avere una vita normale? Tutte domande a cui non si tenta neppure di dare una risposta.
Dopo la pubblicazione della notizia, che sarebbe dovuta apparire sulle prime pagine di ogni testata e posta in apertura di tutti i Tg nazionali, non è seguita alcuna inchiesta d’approfondimento. Non si sa, infatti, chi siano le persone arrestate, a chi fossero legate, come si erano incontrate fra loro e perché, oltre alla depravazione sessuale più tremenda, agli atti perversi, si legassero fenomeni sadici.
A spiegare che cosa si intenda con “fenomeni sadici” legati all’abuso di minori, è la seconda indagine, emersa questa settimana e condotta dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Siena, con il coordinamento della Procura dei Minori di Firenze. L’operazione “Delirio” vede imputate 25 persone fra cui alcuni minorenni adolescenti, residenti in 13 province italiane. Pure in questo caso l’accusa si limita al reato di diffusione e detenzione di materiale pedopornografico e di istigazione a delinquere. Eppure gli ispettori hanno parlato di «immagini di efferata violenza, anche in situazioni “live”, in cui agli utenti che sono riusciti ad accedere a questi ambienti reconditi» veniva «consentito di interagire in condotte di violenza sessuale e tortura su minori, attuate in diretta da adulti».
Antonio Sangermano, procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Firenze, ha aggiunto che il “deep web” è «caratterizzato da diversi livelli di accessibilità di cui l’ultimo» è «caratterizzato da pedo-pornografia e tortura, non solo alimentata da video realizzati chissà dove, ma anche da condotte "live" con compartecipazione concorsuale di alcuni utenti paganti». Diverse testate hanno descritto l’esistenza di un “listino prezzi” per vedere i video registrati, con costi altissimi per assistere in diretta a sevizie che terminano con la morte del bambino. Si parla appunto di amputazioni di arti, smembramenti, omicidi, estrapolazioni di organi «a danni di bambini piccolissimi (anche di 2 anni, ndr)». Risultano poi video associati al simbolismo pagano.
E così il fenomeno diabolico, ma spesso censurato come "fake news" o "complottismo", sebbene denunciato da diverse vittime e da autorità del campo come don Fortunato Di Noto, sta ormai mostrando la sua realtà anche se si tende a non approfondirla.
Infatti, sorge la domanda su come sia possibile che dei minorenni siano stati in grado di accedere ad un “deep web” impossibile da raggiungere senza essere a conoscenza di processi dettagliati e chiavi di accesso ben precise, e ci si chiede dove trovassero i soldi per permettersi gli accessi costosi alle torture, agli abusi e agli omicidi in diretta. Ma persino in questo caso né la stampa né la politica paiono intenzionate a rispondere.
Così, mentre l’informazione fa congestione di ammazzamenti di ogni tipo, con la preferenza per gli uomini che uccidono le donne, facendo intendere che l’origine del male è nella natura maschile, sulla violenza (ben peggiore e più abominevole) della pedofilia e della tortura satanica di bimbi e neonati si tace. Certo la notizia fa cascare il castello fuorviante dietro cui la cultura dominante nasconde la vera origine del male, così da non permettere che le sue vere radici siano riconosciute.
Certo è che se il mondo mediatico e politico non si muove in blocco contro quanto sta avvenendo, c’è da pensare che per mantenere il potere e stare in equilibrio certi cuori siano disposti davvero a tutto. Anche all’umanamente inaccettabile, mentre si fingono ipocritamente impegnati a combattere il razzismo.