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RINVIO DELLE ELEZIONI?

Aria di nuovo lockdown. Aria di democrazia sospesa

Crescono i casi di Covid-19, per l'aumento del numero di tamponi, ma sono pochi i ricoveri in ospedale e i decessi. Nonostante ciò il circuito mediatico-politico sta creando un nuovo clima di terrore. E Walter Ricciardi (consulente del governo) "minaccia" di rinviare il voto, se la curva dei contagi si dovesse alzare. L'opposizione protesta

Politica 21_08_2020
Walter Ricciardi

Il crescente numero dei contagi da Covid-19, imputabile in larga parte all’aumento del numero di tamponi, continua ad essere accompagnato da cifre del tutto rassicuranti per quanto riguarda i ricoveri in ospedale e i decessi. La situazione è sotto controllo, come ripetono gran parte dei virologi e degli immunologi, soprattutto di quelli che operano nei nosocomi e che quotidianamente monitorano l’evoluzione del virus.

Nonostante ciò, la paura del virus viene agitata dalle forze di governo e dal sistema mediatico come spauracchio per rallentare nuovamente la circolazione delle persone e limitare le libertà individuali. Il clima di solidarietà nazionale auspicato mesi fa dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella non si è di fatto mai creato, perché maggioranza e opposizione hanno continuato a litigare sulla gestione dell’emergenza sanitaria e le stesse forze di governo non si sono quasi mai dimostrate coese sulle misure da prendere.

Ora, però, per Pd e grillini c’è una minaccia all’orizzonte: le elezioni regionali e amministrative, che potrebbero far registrare nuove cocenti sconfitte. Di qui i rinnovati tentativi di usare la paura del virus per rinviare l’appuntamento con le urne e magari anche la riapertura delle scuole prevista il 14 settembre, che potrebbe rivelarsi la classica buccia di banana per un esecutivo già claudicante e pieno di crepe e divisioni interne. Se, infatti, tra i banchi di scuola si diffondesse il virus e si registrassero problemi organizzativi, i dem tornerebbero a chiedere la testa del ministro Lucia Azzolina ma le opposizioni avrebbero buon gioco nel denunciare l’ennesima dimostrazione di incapacità di Giuseppi e dei suoi.

Ieri a gettare benzina sul fuoco è intervenuto il professor Walter Ricciardi, consulente del Governo, che durante la trasmissione Agorà Estate, su Rai 3, ha avvertito: «L'aumento dei casi di contagi di coronavirus era prevedibile, ma se non saranno modificati positivamente i propri comportamenti e la circolazione del virus riaumenta, ci troveremo nelle condizioni, come in altri Paesi, di non votare e non riaprire le scuole». Frasi che hanno subito scatenato reazioni veementi soprattutto nel centrodestra, ma anche in ampi settori della coalizione di governo. Lo stesso Ricciardi si è affrettato a rettificare la sua affermazione, puntualizzando che parlava di altri Stati, ma ormai la frittata era fatta. Sfuggono le motivazioni per le quali il consulente del Ministro della Salute, Roberto Speranza si sia avventurato su un terreno così accidentato e insidioso come quello delle elezioni, che sono già state rinviate da maggio a settembre, causa Covid-19. Un altro rinvio potrebbe peraltro contribuire a esasperare ancora di più lo scontro politico e a trasmettere all’opinione pubblica una sensazione di prolungamento della democrazia sospesa. Non spetta peraltro ai consulenti governativi, anche se virologi, e anche se preparatissimi come Ricciardi, prendere decisioni politiche che invece competono direttamente agli organi costituzionali, soprattutto al Parlamento.

A onor del vero, altri scienziati e virologi hanno fatto ben di peggio. Il caso più eclatante è quello di Pierluigi Lopalco, capo della task force della Puglia per il contrasto al Covid-19, pagato 120mila euro dalla giunta regionale per coordinare l’emergenza pandemica e prossimo alla candidatura nelle liste a sostegno del Presidente uscente, Michele Emiliano. Dopo aver criminalizzato i giovani pugliesi che rientravano dal nord nel mese di maggio al termine di due mesi di lockdown per riabbracciare i propri cari e dopo aver preannunciato un’esplosione di contagi che per fortuna non si è minimamente verificata, anche nei giorni scorsi ha terrorizzato i cittadini pugliesi con allarmi su presunti giovani ricoverati in terapia intensiva e in condizioni critiche a seguito del contagio da Covid-19. Notizie poi rivelatesi inattendibili perché si trattava di ricoveri avvenuti molto prima e non contrassegnati da particolari indici di gravità. Una campagna elettorale, quella di Lopalco, impostata sul terrore. Un po’ come quella del suo collega del Veneto Andrea Crisanti, che era tra i papabili, fino a due giorni fa, come candidato Pd-M5S alle elezioni suppletive per un posto da senatore nel collegio di Verona. Trattasi di stucchevoli esempi di cortocircuito scienza-politica, con commistioni deprecabili tra tutela della salute dei cittadini e propaganda.

L’election day del 20-21 settembre, in cui si voterà per scegliere i presidenti di Valle d'Aosta, Marche, Puglia, Veneto, Liguria e Campania e, in tutta Italia, per il referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari e per il rinnovo di alcune amministrazioni comunali, potrebbe saltare ed essere rinviato se la curva dei contagi dovesse alzarsi ulteriormente. A prescindere dalle parole di Ricciardi, rumors attendibili riferiscono che l’ipotesi è tutt’altro che peregrina, nonostante risulti sgradita alla maggioranza delle forze politiche, anche all’interno dell’area di centrosinistra. «Ieri il Cts ci spiegava che potevano decidere di non riaprire le scuole. Oggi un consulente del governo rilancia; oltre a rinviare l'avvio dell'anno scolastico, vuole rinviare le elezioni. Ogni giorno si alza uno e spara. Decide il parlamento, basta improvvisazione», ha scritto su Twitter il presidente dei senatori di Italia Viva, Davide Faraone.

Più minacciose le parole del governatore uscente della Liguria, Giovanni Toti, lanciatissimo verso il bis: «Rinviare le elezioni è eversivo. In Liguria si voterà, questo è certo», ha avvertito su Facebook. E ha aggiunto: «Il governo e i suoi scienziati hanno scelto fine settembre senza ascoltare nessuno e incastrando le votazioni con l'inizio delle scuole. E ora loro stessi vanno in tv a dire che forse non è stata la migliore decisione. Allora o sono completamente incapaci o in completa malafede». 
Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia, sostiene che rinviare le elezioni «sarebbe una minaccia inaccettabile alle basi stesse della democrazia». Matteo Salvini, già prima delle dichiarazioni di Ricciardi, aveva paventato il rischio che M5S e Pd tramassero per il rinvio del voto. Ora che la minaccia si sta materializzando, anche le altre forze politiche tuonano. E ne hanno ben donde. Una democrazia già gravemente malata come la nostra non può permettersi altre sospensioni dei diritti costituzionali in nome di un’emergenza sanitaria che, almeno per ora, non c’è.