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IL CASO

Appello a Celentano: «Ora difendi la vita»

Ferrara in Tv si rivolge al cantante perchè devolga il compenso del Festival di Sanremo in favore del progetto pro-life "Gemma".

Attualità 02_02_2012
Celentano
Napolitano e Celentano. Cosa hanno in comune oltre ai suffissi dei loro cognomi? Hanno in comune il fatto di essere stati entrambi destinatari di un appello a mezzo Tv fatto da Giuliano Ferrara. L’appello riguardava la promozione di un progetto pro-life conosciuto come Progetto Gemma che propone anche con aiuti economici alle donne in difficoltà una strada diversa da quella dell’aborto. L’afasia del Capo dello Stato su questi grandi temi di civiltà, che si commuove giustissimamente per le vittime di Auschwitz ma che non spicca favella né versa una lacrima per i bambini mai nati, era prevedibile e dunque l’appello lanciato da Ferrara non è stato raccolto.

Martedì sera il direttore de Il Foglio ci ha riprovato e dai microfoni televisivi di Radio Londra ha chiamato in causa Adriano Celentano. Il cantante parteciperà al prossimo Festival di Sanremo e devolverà il suo compenso in beneficenza: in parte ad Emergency e in parte ad alcune famiglie bisognose individuate da sette sindaci di tutt’Italia. Oltre a ciò pagherà di tasca sua le tasse che lo Stato prevede per le donazioni: la carità nel nostro Paese costa due volte. Giulianone non molla e in modo meritoriamente furbo argomenta così. Caro Celentano ti hanno accusato di qualunquismo: è ormai un clichè che i Vip diano del loro per aiutare gli altri. E poi chi ci assicura che dietro questo gesto di generosità non alberghino interessi un po’ sporchi? Sanremo è sempre una vetrina con milioni di telespettatori: i tuoi dischi ne beneficeranno sicuramente. Queste le critiche a cui Ferrara non dà peso e aggiunge sempre all’indirizzo di Celentano: se davvero non vuoi essere qualunquista fai un salto in avanti. La filantropia – continua Ferrara – deve essere guidata da principi e valori: «la filantropia non è cieca».

Infine la proposta: perché tra gli altri beneficiari non scegli anche i bambini mai nati dando un contributo al Progetto Gemma? Celentano si sa è l’artista anticonformista per antonomasia. Ferrara pare che faccia leva proprio su questo aspetto. Se ti vuoi davvero distinguere anche nel fare il bene, se non vuoi cadere nei vuoti stereotipi, se vuoi passare dalla quaestua ad un atto di bontà coraggiosa allora esci dal coro e canta da solista, dato che è la cosa che meglio ti riesce di fare. Non si gettano i soldi alla cieca, ma si individuano priorità, gerarchie e urgenze. La fortuna è cieca, ma un cuore buono ci vede benissimo. Lo scandalo è implicito nella provocazione di Ferrara: forse che i nascituri debbano avere la pole position nella filantropia (termine che è la versione annacquata perché atea del termine Carità)? Sì, spiega Giuliano Ferrara e cita – al fine di non assumere posizioni troppo confessionali – un radicale duro e puro come Franco Roccella: «l’omicidio è la cancellazione del futuro».

Non si discute che i malati di Emergency e le famiglie bisognose debbano avere tutto il nostro sostegno, ma almeno loro – così non troppo in filigrana pare suggerire Ferrara – hanno avuto un passato che quando sono nati era il loro futuro. Il piccolo che invece è spuntato nel grembo di sua madre ma che da questa non è voluto, è davvero il più povero dei poveri perché non ha passato e non avrà futuro. Prima dei rifugiati curati da Gino Strada in Afghanistan ci sono centinaia di migliaia di figli che si sono rifugiati nel grembo della propria madre per essere accuditi da tutti noi. Il Giulianone nazionale torna quindi all’attacco: parlando di aborto in prima serata, ripetendo senza mezzi termini che questo è un omicidio, non facendo ideologia ma invitando a rimboccarsi le maniche ed invitando davanti ad un pubblico di 4 milioni e mezzo di Italiani ad un gesto politicamente scorretto, che però dovrebbe allettare un outsider come Celentano. «Pensaci» gli ha detto Ferrara. Sì, pensaci Adriano.