Ammonire i peccatori
Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità (Mt 18, 17)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano. In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo. In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro». (Mt 18, 15-20)
La correzione fraterna è un dovere fra coloro che si reputano cristiani. Infatti ammonire i peccatori è un'opera di misericordia spirituale. Farsi gli affari propri senza immischiarsi è molto comodo, ma non è per nulla cristiano. Soprattutto, ma non solo, i pastori e i vescovi devono ammonire chi sbaglia in tema di fede e di morale, in modo particolare quando chi è in errore rischia di far sbagliare anche altri. Preghiamo per i sacerdoti e i vescovi a partire da quelli che conosciamo personalmente affinché compiano il loro dovere e proteggano il gregge loro affidato da eresie e peccati personali.