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LETTERA

Alluvione a Livorno e i giovani

Centinaia di giovani volontari a Livorno per aiutare nelle zone colpite dall'alluvione. Ed allora sorgono domande. Esempio: I giovani sono davvero così "materialisti" e senza valori come la vulgata narra?

Caro direttore,

ad una settimana dalla disastrosa alluvione che ha colpito la città vi scrivo per sottoporre alla vostra attenzione un fatto che ha colpito (e stupito) non solo me. Mi riferisco alla partecipazione di centinaia (!) di giovani (tra i 14/15 e i 20 anni) che spontaneamente si sono offerti per dare il loro aiuto nelle zone colpite.Ogni giorno armati di stivali, guanti e pala li abbiamo visti impegnati a togliere detriti e fango, ripulire abitazioni e negozi, aiutare famiglie in difficoltà. Per poi tornare a casa la sera coperti di fango e le mani arrossate.

Quanta generosità hanno seminato! Ed allora sorgono molte domande. I giovani sono davvero così "materialisti" e senza valori come la vulgata narra? Oppure è la società (intendendo con questo termine la società consumistica) che li vuole così?  E noi adulti e cristiani che facciamo e che potremmo ancor più fare perché questa generosità non sia episodica?

Mi sono chiesto se  questo fenomeno non nascesse soltanto da un forte spirito di emulazione, una specie di  diversivo,di gioco collettivo. Parlando con loro ho scoperto che in realtà  la loro parola d'ordine era "vogliamo aiutare, vogliamo dare una mano" e non "sono qui perché ci sono anche i miei amici".

Cordialmente

Mauro Pedroni