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i rischi

Allarme diritti umani, in Thailandia torna l'utero in affitto

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Sono bambini, "non bambole":  proteste e preoccupazioni nel Paese del sud-est asiatico che si appresta a depenalizzare la maternità surrogata commerciale, vietata dal 2015. Una decisione che finirà per alimentare il traffico di esseri umani. 

Vita e bioetica 26_02_2025 English
CARLO CARINO BY AI MID - imagoeconomica

L'intenzione della Thailandia di ripristinare la pratica della maternità surrogata commerciale, dopo che quest'ultima era stata vietata quasi dieci anni fa, sta suscitando preoccupazioni su potenziali violazioni dei diritti umani, tra cui il traffico di donne e bambini. 
Il dottor Panuwat Panket, direttore generale del Dipartimento per l'Assistenza ai Servizi Sanitari (DHSS), ha rivelato i dettagli relativi alle revisioni in corso della legge sulla protezione dei bambini nati attraverso le tecnologie di riproduzione assistita, come riporta il Bangkok Post, che ha riferito che la bozza emendata è stata sottoposta al Ministro della Sanità Pubblica per la revisione prima di essere inviata al Gabinetto per l'esame.

Le principali modifiche includono la sostituzione dei termini “marito” e “moglie” con “coniugi”, come indicato dalla legge sull'uguaglianza matrimoniale, e la possibilità per le coppie dello stesso sesso di ricorrere alla maternità surrogata. In questo contesto, lo scorso giugno il Parlamento thailandese ha votato a stragrande maggioranza a favore della legge sull'uguaglianza matrimoniale. Successivamente, il re thailandese Maha Vajiralongkorn ha ratificato la legge nell'ottobre 2024.

Tuttavia, Panuwat si è affrettato a sottolineare le preoccupazioni e la necessità di una più ampia valutazione circa la custodia e la tutela dei figli, soprattutto in caso di separazione. Inoltre, il dottor Panuwat ha detto che una volta che gli emendamenti andranno in porto, le coppie straniere potranno ricorrere alla maternità surrogata, anche portando in Thailandia madri surrogate straniere. Attualmente, secondo la legge thailandese, solo gli stranieri che sposano thailandesi possono ricorrere alla maternità surrogata, riporta il Bangkok Post.
Inoltre, la legge emendata consentirà l'esportazione di embrioni, sperma o ovuli nel Paese d'origine della coppia straniera, secondo le condizioni stabilite da un comitato speciale per la protezione dei bambini nati con la tecnologia di riproduzione medica assistita ai sensi della legge sulla maternità surrogata.

In risposta alle preoccupazioni sui rischi che la maternità surrogata comporta in merito al traffico di esseri umani e alla maternità surrogata illegale, Panuwat ha affermato che il disegno di legge emendato darà luogo a maggiore trasparenza e responsabilità, affermando ad esempio che esso consentirà solo alle parenti dei genitori di fare da surrogate. Inoltre, saranno proposte pene più severe per i reati legati alle attività illegali di maternità surrogata o al traffico di esseri umani, tra cui maggiori pene detentive e multe più elevate, oltre al fatto che i reati perpetrati all'estero saranno considerati come se fossero stati commessi in Thailandia.

Per il momento, la maternità surrogata commerciale rimane ancora fuorilegge in Thailandia, dal 2015. Nel 2014 una coppia australiana era stata denunciata per aver abbandonato un bambino con la sindrome di Down e averlo lasciato con la madre surrogata in Thailandia. Nello stesso anno la polizia thailandese ha indagato sul caso di un uomo giapponese che ha avuto 13 figli con diverse madri surrogate thailandesi. Dopo un caso giudiziario di alto profilo, l'uomo ha ottenuto la custodia dei figli. I timori per la legalizzazione della maternità surrogata continuano tuttavia a persistere.

Sanphasit Koompraphant, consulente per le strategie anti-tratta, ha dichiarato a Voice of America (VOA) i suoi timori su come i professionisti del settore medico potrebbero cercare di trarre benefici finanziari dalla maternità surrogata. Koompraphant ha espresso il timore che tali iniziative possano dirottare le risorse sanitarie della Thailandia verso la maternità surrogata, mentre potrebbero essere destinate ad altre cause più importanti. 
«Dovremmo dirottare i medici dal servizio sanitario alla maternità surrogata», ha affermato Koompraphant. «Questo significa che molte persone più povere o con uno status economico inferiore rispetto a quelle che ricorrono ai medici per la maternità surrogata non avranno un buon... trattamento medico”, ha continuato. Koompraphant ha aggiunto di temere che la legalizzazione della maternità surrogata commerciale possa condurre a un aumento del traffico di esseri umani.

Se alcuni tipi di maternità surrogata venissero legalizzati, le pratiche illegali potrebbero essere camuffate tra quelle legali, ha dichiarato Koompraphant. «Oggi possono già fare [la maternità surrogata], ma è molto difficile da fare perché possiamo controllare un po'... Ma se si apre [il servizio] al commercio, non si può controllare [così] facilmente”, ha osservato parlando a VOA.

La decisione del Regno di ripristinare la pratica della maternità surrogata commerciale va di pari passo con una serie di altre politiche volte a rafforzare il suo status di hub del turismo medico, anche per le coppie dello stesso sesso. Arkhom Praditsuwan, vicedirettore generale del Dipartimento per il sostegno ai servizi sanitari del ministero, ha dichiarato che una volta che il Parlamento thailandese avrà approvato gli emendamenti alle leggi esistenti sulla maternità surrogata, le coppie LGBTQ potranno farvi ricorso. «Non è un lavoro facile redigere le regole per le coppie straniere, perché coinvolgono molte questioni complesse e le leggi degli altri Paesi in cui i bambini vivranno in seguito«, ha detto Arkhom. «L'obiettivo principale della legge è proteggere i bambini. Non possiamo permettere che vengano al mondo senza alcun diritto. Sono esseri umani, non bambole per i loro genitori».

Per la cronaca, Arkhom ha ragione: i bambini sono esseri umani e “non bambole”. Tuttavia, la mossa del suo governo di legalizzare la maternità surrogata e di promuoverla anche nel contesto delle unioni omosessuali mina la dignità di qualsiasi bambino concepito nel grembo della madre biologica, oltre a sorvolare sull'importanza di entrambi i genitori, padre e madre, nel contesto di un sano matrimonio eterosessuale per lo sviluppo generale dei bambini. Paradossalmente, mentre Arkhom afferma che i bambini non sono chiaramente giocattoli degli adulti, i loro bisogni sembrano essere considerati secondari rispetto a quelli degli adulti, nel contesto della maternità surrogata, in particolare quella tra persone dello stesso sesso.



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