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INFORMATICA

Alla Apple qualcuno difende la vita

Un robot non predisposto per avere idee sociali dice secco la verità di sé rispondendo come Gesù al Sinedrio. Licenzieranno il programmatore?

Attualità 07_12_2011
Apple

 

Un lettore mi ha segnalato che sul blog Apple Caffè è apparsa una notizia curiosa: qualcuno, sul suo iPhone 4s, ha chiesto a SIRI (una sorta di assistente virtuale) dov’era la più vicina struttura per aborti. Si vede che l’utente aveva una certa urgenza. Ma l’A.I. (intelligenza artificiale) non ha proferito verbo.

L’interrogante (che chiameremo Josephine, perché questo è il nome che compare nella foto sul blog di cui sopra), insospettita, ha domandato: non sarai mica antiabortista? E il robot questa volta ha risposto, lapidario: I am, Josephine. Io lo sono. La stessa frase, secca, con cui Gesù rispose al Gran Sacerdote nel Sinedrio. Naturalmente, la cosa ha fatto il giro della rete e ha scatenato su Apple l’ira degli abortisti, utenti e non. La ditta si è scusata e ha promesso che provvederà. È, naturalmente, anche imbarazzata, perché il suo robot non era programmato per avere idee sociali, religiose o politiche. Non fatichiamo a crederlo. E poi, qui, non è di questo che vogliamo parlare. C’è pure chi dice che SIRI abbia addirittura fornito l’indirizzo di un consultorio pro-life, nel qual caso c’è da pensare che qualche programmatore burlone abbia architettato la beffa. Le indagini interne della Apple chiariranno l’inghippo. Se c’è.

Già, perché (e qui sarebbe il bello) potrebbe anche non esserci alcun inghippo. E sì, perché non c’è storia che tratti di intelligenze artificiali e non sia pro-vita. Pensiamo alla cinque regole della robotica di Isaac Asimov, la prima delle quali impone alla macchina di salvare la vita umana a ogni costo. Pensiamo a Blade Runner: l’androide Nexus di ultima generazione vuole solo vivere, vuole la vita, vuole più vita. Pensiamo ad A.I. di Spielberg (su idea di Kubrick): il bambino-robot vuole vivere e si ribella alla rottamazione. Ma c’è un racconto più antico, Aquino’s Quest, «Alla ricerca di Aquino». Fantascienza, sì, ma con tratti profetici (come le due famosissime storie che abbiamo menzionato). La riassumiamo. In un lontano futuro il cristianesimo è fuorilegge e i cristiani sono tornati nelle catacombe. Il papa, clandestino, riunisce i suoi cardinali perché corre voce che un tale di nome Aquino predichi il cristianesimo incurante della pena di morte che incombe sul capo di chi osi.

Un prete viene incaricato di mettersi alla ricerca di questo Aquino, per portarlo dal papa. L’uomo, travestito, indaga e, dopo peripezie, trova in una caverna il cadavere di Aquino (il cui nome non a caso rimanda a san Tommaso, il principe dei filosofi cristiani). Ma si accorge che si tratta di un robot sperimentale, l’ultimo prima che venissero proibiti, un’intelligenza artificiale che adesso ha esaurito la sua carica di energia. Come mai un robot si era trasformato in predicatore (irresistibile, tra l’altro)? Semplice: proprio la sua intelligenza perfettamente logica aveva concluso che Dio esiste ed è cristiano. Così, in base alla prima legge della robotica, si era attivato per salvare gli uomini. Morale: prima che la Apple licenzi in tronco i suoi programmatori pro-life, ci pensi bene. Potrebbe trattarsi di un’iniziativa autonoma di SIRI. In fondo, anche nella saga di Terminator i computer si ribellano all’uomo per il suo bene.