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PROPAGANDA SHOCK

Aborto, la menzogna dei satanisti

Texas: un cartellone del Satanic Temple recita che «gli aborti salvano vite!». Affermazione falsa, perché l’aborto elimina il nascituro ed espone la donna a maggiori rischi, come provano gli studi, tra cui uno del Journal of Obstetrics and Gynecology che rileva una mortalità quasi tre volte superiore rispetto a chi partorisce. Chissà che direbbero gli abortisti di casa nostra che si sono stracciati le vesti per i manifesti di Pro Vita.

Editoriali 21_12_2020

Sarebbe davvero interessante sapere dai progressisti di casa nostra, che si son tanto scandalizzati per i manifesti di ProVita&Famiglia sui rischi legati all’assunzione della pillola abortiva Ru 486, che ne pensano di un’iniziativa analoga - dato che tocca lo stesso argomento - ma di segno opposto promossa negli Stati Uniti proprio in questi giorni. Ci riferiamo alla comparsa, segnalata a Rosenberg, comune texano di 30.000 anime nell’area metropolitana di Houston, di cartelloni bianchi e neri con la seguente scritta, con tanto di punto esclamativo finale: «Abortions save lives!», «gli aborti salvano vite!».

Si tratta di una trovata, com’è chiaramente indicato in questo manifesto - basta guardarlo -, a cura del Satanic Temple, organizzazione religiosa satanista cui fanno riferimento migliaia di persone sparse in oltre 20 Stati americani, Canada e Regno Unito. Lo scopo dell’iniziativa, secondo quanto riferito dallo Houston Chronicle, è quello - sulla base di una discutibile idea di «libertà religiosa» - di sensibilizzare quante si riconoscono vicine alle istanze del Satanic Temple affinché evitino, se intenzionate ad abortire, i periodi di attesa obbligatori e altre disposizioni in presunta violazione dell’autodeterminazione della donna.

Insomma, si tratta di un invito ad abortire senza troppi pensieri perché, appunto, «gli aborti salvano vite». Una tesi paradossale che però chi ha orchestrato questa campagna tenta di argomentare sulla base del fatto che «le complicazioni della gravidanza sono la sesta causa di morte più comune tra le donne dai 20 ai 34 anni». Peccato che questa affermazione sia contraddittoria e falsa; contraddittoria perché, se davvero le complicazioni della gravidanza sono la sesta causa di morte femminile, significa che ci sono almeno altri cinque altri ambiti in cui i satanisti dovrebbero prima impegnarsi, se davvero avessero a cuore la salute della donna; falsa perché l’aborto non salva affatto la vita. Anzi, espone la donna a maggiori rischi.

Questo, beninteso, non lo insinuano i pro life, lo provano gli studi. Per esempio, una maxi ricerca pubblicata sul Journal of Obstetrics and Gynecology, che aveva coinvolto l’intera popolazione di donne finlandesi dai 15 ai 49 anni per oltre una dozzina di anni - precisamente tra il 1987 e il 2000 -, aveva portato i suoi autori a concludere come il tasso di mortalità associato all’aborto sia quasi tre volte (2,95 per la precisione) più elevato rispetto a quello della gravidanza portata al suo termine naturale. Dunque, anche dal lato della salute materna - da quello del nascituro è ovvio che lo sia - è falso che «gli aborti salvano vite». Ma vallo a spiegare a quelli del Satanic Temple, i quali sembrano coltivare un’ossessione quasi feticista verso l’aborto.

Infatti, per quanto forte, quella inaugurata a Rosenberg non è un’iniziativa del tutto sorprendente, dato che affissioni simili erano già state realizzate a Dallas e Miami; ma, soprattutto, è almeno dal 2014 che questa organizzazione si batte contro ogni limitazione all’aborto, come si raccontava solo pochi mesi fa, in un lungo articolo a tratti elogiativo a firma di David S. Cohen, sulla nota rivista Rolling Stone. Ciò detto, questa campagna non può non apparire impressionante. Intanto perché promossa in uno Stato americano sensibile ai temi della vita nascente, come provano testimonianze davvero significative.

Basti, in proposito, pensare a paesi come Waskom, cittadina texana di 2.000 anime dichiarata dal suo consiglio comunale, nel 2019, «Città-santuario per il nascituro», mettendo al bando l’aborto e dichiarando «organizzazioni criminali» realtà come il colosso abortista Planned Parenthood. In secondo luogo, i cartelloni del Satanic Temple colpiscono per l’evidente menzogna del loro slogan, dato che sostenere che gli aborti salvino vite è come affermare che i proiettili facciano il solletico o che il cancro allunghi la vita. Ma anche volendo sorvolare sul merito di questa campagna vergognosa, è arduo, tornando da dove si era partiti, non farsi cogliere da un dubbio.

Tutti coloro che si sono stracciati le vesti per i cartelloni di ProVita&Famiglia sarebbero disposti a fare altrettanto se un’iniziativa come quella del Satanic Temple arrivasse in Italia? Ci sarebbe la stessa, corale levata di scudi, oppure qualcuno, con una spettacolare arrampicata sugli specchi, proverebbe a dire che, in effetti, nella misura in cui sono legali e non clandestini davvero «gli aborti salvano vite»? Ciascuno è libero di confrontarsi con questo dilemma e di darsi una risposta. Che probabilmente, per molti, sarà assai amara.