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A Torcello lo splendore di Maria Assunta

A Torcello sorge la basilica di Santa Maria Assunta, il principale edificio religioso dell’isola della laguna di Venezia, eretto nel 639 dall’Esarca di Ravenna Isacio che la volle intitolare a Santa Maria Madre di Dio. Un luogo da visitare nel mese dedicato alla Madonna.

 

Cultura 04_05_2013
Torcello

Il primo ad associare la figura di Maria al mese di maggio sembra essere stato il re di Castiglia e León Alfonso X il Saggio (1221-1284) che le rese omaggio in una canzone paragonandone la bellezza al fiorire della primavera. Nei secoli a venire si verificarono episodi sempre più frequenti e diffusi di tale devozione che si radicò definitivamente nella pietà popolare verso la fine del XVI secolo.

Anche noi, allora, intendiamo seguire la tradizione liturgica incentivando la visita a selezionati luoghi mariani, siano essi santuari miracolosi o templi a lei consacrati.
Torcello, per esempio, dove sorge la basilica di Santa Maria Assunta, il principale edificio religioso dell’isola della laguna di Venezia, eretto nel 639 dall’Esarca di Ravenna Isacio che la volle intitolare a Santa Maria Madre di Dio.

Qui la Vergine è davvero il centro dell’edificio. La sua immagine, bellissima e slanciata, avvolta nel maphorion, il suo manto dal blu intenso, risplende sul fondo oro del mosaico dell’abside centrale, al di sopra della teoria degli Apostoli raffigurati su un prato fiorito nella serie latina, ovvero con Giacomo minore e Taddeo al posto di Marco e Luca.
Lo splendore dei mosaici risalta ancor più nella semplicità dello spazio interno della chiesa che diciotto colonne di marmo greco, sormontate da capitelli corinzi, dividono in tre navate, terminanti ciascuna in altrettante absidi.

La pianta segue, dunque, il classico schema basilicale paleocristiano riscontrabile anche all’esterno dove un nartece precede l’ingresso alla basilica, accanto alla quale sorge anche un martyrion dedicato a Santa Fosca.
La preziosità della decorazione musiva è frutto del lavoro di maestranze veneziane e bizantine attive tra l’XI e il XII secolo, cui si devono anche l’Annunciazione dell’arco trionfale e il Cristo Pantocrator del catino absidale di destra che sovrasta le figure dei quattro Dottori della Chiesa.

In controfacciata si ammira uno dei mosaici più imponenti di area veneta, realizzato tra il XII e il XIII secolo, suddiviso in diversi livelli che raffigurano il Giudizio Universale.
La scena apocalittica, di immediata lettura per tutti i credenti, inizia con la Crocifissione di Gesù e la sua discesa al Limbo dove libera le anime, mentre gli Angeli richiamano i morti dalla terra e dal mare, suddividendo beati e dannati, giudicati da Cristo assiso tra la Madonna, San Giovanni e i Santi.
Nella lunetta sul portale centrale la Vergine orante è monito a coloro che escono dalla chiesa, rincuorati nella speranza dalla preghiera sottostante che così recita: "O Vergine commuovi con la tua preghiera Colui che è nato da Dio e purifica dal peccato".