A Greta Thunberg il Right Livelihood Award
Greta Thunber è uno dei quattro vincitori del Right Livelihood Award 2019, assegnato quest’anno, oltre che a lei, a una attivista Saharawi, a un avvocato cinese e a uno sciamano Yanomani
È stato assegnato a Greta Thunberg uno dei quattro premi “Right Livelihood” 2019. Il premio, “alternativo al Nobel”, conferito ogni anno dalla Right Livelihood Award Foundation di Stoccolma, è stato istituito nel 1980 dal filantropo Jakob von Uexkull per onorare e sostenere persone coraggiose distintesi nella soluzione di problemi globali, impegnati in favore di ambiente, pace, giustizia, diritti umani, sviluppo sostenibile. Ha lo scopo – secondo le intenzioni del fondatore – “di aiutare il Nord a trovare una saggezza che corrisponda alla scienza che possiede e il Sud a trovare una scienza che corrisponda all’antica saggezza che ha”. Ogni vincitore riceve un milione di corone svedesi (circa 94.000 euro) come contributo per la prosecuzione delle sue attività e protezione se la sua vita e la sua libertà sono minacciate a causa del suo impegno civile. Greta Thunberg è stata scelta “per aver ispirato e amplificato richieste politiche per azioni urgenti sul clima basate sulla scienza”. In lei, ha detto Ole von Uexkull, “onoriamo uno dei leader della società civile più efficaci del nostro tempo e celebriamo il potere di ogni essere umano di fare la differenza”. Con Greta Thunberg sono stati premiati Aminatou Haidar, attivista in lotta per il diritti del popolo Sahrawi, da oltre 30 anni impegnata in campagne pacifiche per l’indipendenza del Sahara occidentale, ex colonia spagnola annessa nel 1976 al Marocco, Guo Jianmei, un avvocato cinese che si batte per i diritti delle donne, contro le discriminazioni che subiscono nel sistema giudiziario, in ambito domestico e lavorativo, Davi Kopenawa, uno sciamano, e l’associazione Hutukara di cui è presidente, in lotta per la conservazione delle foreste pluviali, della biodiversità dell’Amazzonia, delle sue terre, dei diritti e delle culture dei suoi popoli indigeni Yanomani.