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anniversario

106 anni fa padre Kolbe fondava la Milizia dell'Immacolata

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Preghiera, azione e sconfinata devozione alla Madre di Dio: era questo l'intento che univa, nell'ottobre 1917, il futuro martire Massimiliano Kolbe ad altri sei confratelli del Collegio Serafico. Una sfida mariana e missionaria al dilagare della massoneria.

Ecclesia 18_10_2023

L’8 gennaio 1894 a Zdunska Wola, una cittadina polacca, allora sotto l’occupazione russa, nella famiglia Kolbe nacque un maschietto a cui fu dato il nome Rajmund. A tredici anni cominciò a frequentare la scuola media dei francescani a Leopoli e successivamente decise di entrare nell’ordine francescano: il 4 settembre 1910 divenne novizio, assumendo il nome di Massimiliano. L'anno successivo, il 5 settembre 1911 emise la professione semplice. Successivamente venne mandato per gli studi di filosofia e teologia a Roma, dove soggiornò per otto anni. Conseguì la laurea in filosofia alla Pontificia Università Gregoriana e la laurea in teologia al Collegio Serafico. Centocinque anni fa – per l’esattezza il 28 aprile 1918 – venne ordinato sacerdote nella basilica di Sant’Andrea della Valle dal cardinale Basilio Pompilj. Il giorno successivo, celebrò la sua prima Messa nella basilica di Sant’Andrea delle Fratte, luogo delle uniche apparizioni mariane a Roma riconosciute dalla Chiesa: una “piccola Lourdes” nella capitale italiana.  

Il soggiorno a Roma di Massimiliano Kolbe fu caratterizzato dalla aggressiva politica anticlericale della Massoneria apertamente ostile alla Chiesa cattolica. Il giovane francescano polacco con grande sgomento osservava manifestazioni e cortei dei massoni con gli striscioni inneggianti a Satana e ingiuriosi verso il Papa. Massimiliano si sentì interpellato da questi fatti: «È possibile che i nostri nemici debbano tanto adoperarsi ed avere la prevalenza e noi rimanere oziosi senza adoperarci con l’azione? Non abbiamo forse armi più potenti, come la protezione dell’Immacolata? La "senza macchia", vincitrice di tutte le eresie non cederà il campo ai nemici».

Come reazione a questi attacchi alla Chiesa, padre Kolbe istituì la Milizia dell’Immacolata: la sera del 16 ottobre 1917, in una stanza del Collegio Internazionale dei Frati Minori Conventuali a Roma, in via San Teodoro, Massimiliano, insieme ad altri sei confratelli del Collegio Serafico fondò la Milizia dell’Immacolata (M.I.), un movimento mariano di preghiera e d’azione. Quale doveva essere lo scopo di tutti i militi dell’Immacolata? Lui stesso dava la risposta: “Soprattutto in questi tempi, Dio susciterà delle persone, le quali, per mezzo di una devozione particolare verso la santissima Vergine, santificheranno se stessi e non solo opporranno resistenza agli accaniti nemici di Dio, ma spazzeranno via dalla faccia della terra le eresie, le idolatrie, le empietà, edificheranno il tempio del vero Dio e sproneranno tutti alla vera devozione verso la Madre di Dio”. La Milizia dell’Immacolata è stata fin dall’inizio un’associazione mariana missionaria, dove il cammino personale di crescita nella fede e nell’identificazione con Cristo attraverso Maria si traduceva in azioni concrete di apostolato.

Da quell’incontro fondativo della Milizia dell’Immacolata sono passati esattamente 106 anni. I confratelli di san Massimiliano e i membri della Milizia hanno voluto ricordare l’anniversario nel luogo dove la Milizia fu fondata: nel Collegio Internazionale dei Frati Minori Conventuali, in via San Teodoro ai piedi del Palatino.

La sera di sabato 14 ottobre è stato presentato in anteprima in Italia il film Max. È un film d’animazione per far conoscere, soprattutto ai più giovani ma non solo, la storia di questo gigante della fede del ‘900 che fu Massimiliano Kolbe. Invece nel pomeriggio di domenica 15 ottobre la figura di padre Kolbe è stata ricordata da padre Raffaele Di Muro, docente presso la Pontificia Facoltà Teologica “Teresianum” e preside della Facoltà Teologica “San Bonaventura”, dove è anche direttore della Cattedra Kolbiana; è un grande conoscitore del Santo polacco e curatore dei suoi scritti. Il tema della relazione di padre Di Muro è stato “L’obbedienza in san Massimiliano Kolbe”. Successivamente il card. Mauro Gambetti OFM Conv., arciprete della Basilica di san Pietro, vicario del Papa per lo Stato della Città del Vaticano e presidente della Fabbrica di San Pietro, ha celebrato la Santa Messa. La serata è finita con una fraterna agape.   



IL SANTO E MARIA

Far amare l’Immacolata, il testamento di padre Kolbe

13_08_2022 Chiara Chiessi

Nel suo “testamento spirituale”, pronunciato a Roma nel 1933, san Massimiliano Kolbe lasciò in eredità ai suoi confratelli la missione di diffondere la devozione all’Immacolata, via per Gesù, “fino agli estremi confini della terra”. Per riuscirci bisogna fondarsi su tre armi (preghiera, lavoro, sofferenza) e usare ogni mezzo, a partire dalla stampa.

SANTO E COMUNICATORE

Padre Kolbe, il giornalista in missione per Maria

14_08_2021 Antonio Tarallo

San Massimiliano Kolbe aveva una piena consapevolezza del ruolo della stampa, spesso propagatrice di errori e di avversione alla fede cattolica. Fondò quindi la rivista Il Cavaliere dell’Immacolata, nonché poi una stazione radio, con il fine di evangelizzare nel nome di Maria. Nei suoi scritti è delineata la lucidissima visione di come debba agire «un missionario della penna».

LA STORIA

La Milizia dell’Immacolata, una risposta alla Massoneria

08_12_2020 Ermes Dovico

È il 1917, secondo centenario della nascita della Massoneria moderna, che in coincidenza con l’anniversario della morte di Giordano Bruno promuove manifestazioni gravemente sacrileghe fino a sventolare uno stendardo con Lucifero che schiaccia san Michele in Piazza San Pietro. Fra Kolbe, 23 anni, è testimone dell’oltraggio alla Chiesa. Ed è così che decide di ricorrere all’Immacolata…