Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
IL CASO DALLARI

Vogliono processare le cure domiciliari

La Procura di Ferrara ha chiuso le indagini sul caso di Alberto Dallari, ora le strade sono due: o il giudizio o l'archiviazione. L'avvocato del medico di Ippocrateorg indagato per aver curato un paziente di Covid: "È caduta anche l'accusa di omicidio colposo, resta l'omissione di soccorso". Una beffa, dato che Dallari intervenne per curare proprio perché il paziente non era assistito dal curante. Se ci sarà un rinvio a giudizio si profilerebbe un processo politico: cure precoci contro vigile attesa. 
- SCHIAFFO DI BASSETTI AI DANNEGGIATI 

Attualità 19_12_2022

Nei giorni scorsi La Stampa ha scritto che il dottor Alberto Dallari andrà a processo per omicidio colposo e omissione di soccorso. Ma la notizia ad oggi è falsa: Dallari non è stato – ancora – rinviato a giudizio per la morte di un paziente avvenuta all’ospedale di Cona (Ferrara) nell’agosto 2021. Se mai verrà rinviato a processo non sarà per omicidio colposo, dato che l’imputazione è caduta nei mesi scorsi già durante la fase dell’indagine, ma solo per omissione di soccorso.  

I lettori della Bussola conoscono bene il caso del medico reggiano che durante la pandemia si è preso cura di migliaia di pazienti che non venivano curati dai loro medici. Nelle interviste che ha concesso al nostro giornale, qui la prima quando si seppe dell’indagine e qui nell’ultima testimonianza alla giornata della Bussola, Dallari ha sempre raccontato di come fu proprio lui a insistere con il paziente («un paziente definito “difficile”») per il ricovero dopo che con le cure prestate non si ottenevano miglioramenti e di come il peggioramento delle sue condizioni sia avvenuto in ospedale e non a casa. Ma questo lo si vedrà – se ci sarà – durante il processo.  

La verità, allo stato attuale, su Dallari è che la Procura di Ferrara ha emesso l’avviso di chiusura indagini. «È soltanto questo che abbiamo ricevuto noi legali – spiega uno degli avvocati di Dallari, Alberto Poli (l’altra è Linda Corrias), alla Bussola – quindi parlare del mio assistito come di uno rinviato a giudizio è un grave errore che ha un intento diffamatorio». 

Che cosa succederà ora? «Il pm può esercitare l’azione penale con un decreto di citazione oppure chiedere l’archiviazione del caso».  

Se dunque c’è stato un ritardo nel disporre il ricovero o se invece Dallari abbia fatto tutto il possibile sarà materia del giudizio. Quello che è interessante notare in questa fase è che di fronte a migliaia di medici che non hanno mai visitato i loro pazienti, applicando alla lettera il funesto protocollo ministeriale paracetamolo & vigile attesa, a finire alla sbarra sia proprio uno di quei pochi medici che si sono rimboccati le maniche e hanno curato il Covid a domicilio senza intasare gli ospedali.  

Dallari, infatti, faceva parte della rete di medici di Ippocrateorg, che durante la pandemia ha offerto a decine di migliaia di pazienti abbandonati sostegno, cure e ha ottenuto percentuali altissime di guarigione e dati trascurabili di ricoveri e decessi. Su Ippocrateorg si scatenò una campagna mediatica denigratoria, i medici vennero trattati come stregoni che somministravano farmaci inadeguati e il sito, che nel frattempo era tempestato di richieste di pazienti, venne sospeso. Eppure, gli schemi terapeutici offerti da Ippocrateorg, grazie ai quali in migliaia sono guariti, non erano diversi da quello che poi è stato riconosciuto essere il corretto approccio di cura della malattia da Covid-19: antinfiammatori ai primi sintomi, anticoagulanti per scongiurare trombi, vitamine e antibiotici per escludere sovrainfezioni batteriche.  

Il fatto che la Procura di Ferrara abbia voluto indirizzare le sue attenzioni proprio sul caso di Mauro Gallerani (questo il nome del paziente seguito dal medico reggiano) rappresenta un caso esemplare: paziente "no vax", curato a casa da un medico della rete di Ippocrateorg, con molti fattori di rischio, sfortunatamente peggiorato e poi morto dopo diversi giorni di ricovero. Insomma, si potrebbe configurare come un processo alle cure domiciliari precoci ed è per questo che bisognerà seguire gli sviluppi della vicenda perché un processo potrebbe condizionare il giudizio sulle cure domiciliari che, stando ormai all’evidenza, hanno salvato migliaia di vite, sgravando gli ospedali.  

Il processo a Dallari, dunque, se la sua vicenda processuale dovesse arrivare davanti al giudice, si configurerebbe come un processo con risvolti politici, come un processo alle cure domiciliari e ai tanti medici che non hanno aspettato a intervenire nella cura del Covid.  

Sarà interessante appurare poi i contorni di ciò che gli è stato imputato: se Dallari dovesse rispondere di omissione di soccorso, come si potrà sostenere l’accusa dato che è facilmente dimostrabile come il medico fosse costantemente in contatto col suo paziente tramite una caregiver che aveva la possibilità di assisterlo e dargli le medicine? E fu lui stesso a insistere per un ricovero qualche giorno dopo averlo preso in carico. Ma c’è di più: Dallari ha sempre spiegato che anche nei dieci giorni di ricovero Gallerani era in contatto con lui dall’ospedale, lo cercava e chiedeva a lui di riportarlo a casa.  

Insomma: tra tanti pazienti abbandonati a loro stessi e arrivati in ospedale tardi, quando ormai non c’era più niente da fare, il paziente che Dallari curava era seguito, curato e non è stato per nulla abbandonato. Come invece è successo ai tanti lasciati che non sono stati curati e poi sono arrivati in ospedale troppo tardi.