Vita consacrata, s'annuncia un anno di tempesta
La terribile notizia che i Frati Minori francescani sono sull'orlo della bancarotta per operazioni finanziarie dubbie è solo l'ultima vicenda controversa che vede al centro un ordine religioso, all'inizio dell'anno dedicato alla vita consacrata che potrà portare cambiamenti anche nella vita di clausura.
L’anno dedicato alla vita consacrata purtroppo si apre con una notizia tremenda, l’ordine dei Frati Minori francescani è sull’orlo della bancarotta per operazioni finanziarie dubbie e spericolate. Il «cospicuo ammontare di debiti» in cui versa la Curia generale è stato ammesso dallo stesso Ministro Generale dell’Ordine, P. Michael A. Perry OFM, in una lunga lettera pubblica in cui viene dato conto della situazione «penosa».
Secondo le notizie diffuse dal settimanale Panorama la procura svizzera avrebbe posto sotto sequestro decine di milioni di euro della congregazione, investiti in società finite sotto inchiesta per traffici illeciti. Gli investimenti risalirebbero al momento in cui generale dell’ordine era l’attuale segretario della Congregazione per i religiosi, monsignor Rodriguez Carballo, ma il ministro Perry fa sapere che «sembrano esserci state un certo numero di dubbie operazioni finanziarie, condotte da frati cui era stata affidata la cura del patrimonio dell’Ordine, senza la piena conoscenza e il consenso né del precedente, né dell’attuale Definitorio generale». Gli stessi frati dicono di voler fare chiarezza e per questo hanno attivato «l’intervento delle autorità civili».
I Frati Minori, uno degli ordini religiosi più importanti della Chiesa, si stanno avviando verso il Capitolo Generale del 2015 che si preannuncia delicato. Attivi in 110 paesi con oltre 2.000 case nel mondo, contano circa 14.000 membri, una realtà amata e rispettata da tanti fedeli che hanno trovato, e trovano, in loro un punto di riferimento importantissimo per la loro vita di fede. Insomma, il rinnovamento per la vita religiosa, che si auspica con l’anno dedicato alla vita consacrata, si apre con una bella tegola, dopo che, pochi giorni fa, proprio monsignor Carballo e il cardinale prefetto Braz de Aviz avevano chiuso "positivamente" una lunga vicenda che riguardava le suore americane.
Iniziata nel 2008, la visita apostolica alle suore statunitensi partiva con presupposti anche abbastanza pesanti, tipo l'accusa di una «certa mentalità secolarista” propagata in queste famiglie religiose e forse «anche un certo spirito femminista». Questa indagine, come sappiamo, non va confusa con un'altra che la Santa Sede sta conducendo, ed è tuttora in corso. Si tratta di quella portata avanti dalla Congregazione della Dottrina della Fede e che vede “indagata” la più vasta comunità di religiose statunitensi, la Leadership Conference of Women Religious (Lcwr).
Quest'ultima istruttoria è talmente delicata che nel maggio scorso il cardinale Muller, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, aveva indicato con precisione i problemi seri che solleva. Parlò della continua e crescente importanza che all’interno dell’Lcwr viene data al concetto di “evoluzione cosciente”. Questa teoria, insegnata dalla nota esponente del mondo new age Bárbara Marx Hubbard, «si oppone alla rivelazione cristiana» e – diceva Muller – può condurre «ad errori fondamentali riguardanti l’Onnipotenza di Dio, l’incarnazione di Cristo, la realtà del peccato originale, il bisogno di salvezza e la finalità dell’azione salvifica di Cristo nel mistero pasquale». La teoria dell’evoluzione cosciente – sottolineava Muller –ha «privato le religiose della capacità di sentire cum ecclesia in modo autentico».
Qualcuno ha notato una certa diversità di vedute tra l'atteggiamento conciliante del dicastero di Braz de Aviz e quello più inflessibile di Muller, ma che il report presentato nei giorni scorsi fosse “positivo” lo si sapeva già; proprio il cardinale Braz de Aviz al mensile “Testimoni” (n° 10, ottobre 2014) dichiarava che per la conclusione dell'indagine «abbiamo voluto un testo positivo e di sostegno per tutto il bene che [le suore americane] hanno fatto e fanno alle Chiese e alla società».
Il vento di tempesta che attraversa la vita religiosa però continua a spirare. Per rimanere in ambito di commissariamenti e visite apostoliche è ancora aperto il caso delle Suore Francescane dell'Immacolata che, insieme a quello dei Frati, rappresenta per la congregazione vaticana una situazione in cui – dice Braz de Aviz – vi sono «difficoltà». Attualmente le suore dell'Immacolata, diversamente dai frati, non sono ancora formalmente commissariate, ma probabilmente il loro futuro sarà questo. Infatti, in un'altra intervista del prefetto (alla rivista “Rogate Ergo”, n°11/2014) si dice che «riguardo ai francescani dell'Immacolata, sia nella parte maschile che in quella femminile, è in atto il commissariamento». Un lapsus? Può darsi, tuttavia sono diverse le voci che per le Suore dell'Immacolata parlano di imminente trasformazione dell'attuale visita apostolica in un vero e proprio commissariamento. Per loro il cardinale Braz de Aviz parla di un problema che nasce «dalla negazione del concilio, che non è accettabile».
Quindi si tratterebbe in questo caso di quello «scarso sentire cum ecclesia» che il card. Muller ha indicato per le suore americane dell'Lcwr, sebbene da presupposti molto diversi. Anche per i Frati dell’Immacolata si parlò sempre di «scarso sentire cum ecclesia». Sarebbe interessante però, così come il cardinale Muller ha fatto per le suore americane, conoscere più nel dettaglio qual è la natura degli errori compiuti dalle suore e dai frati dell'Immacolata circa la «negazione del concilio».
Il lavoro della congregazione retta dal cardinale Braz de Aviz e monsignor Carballo si prospetta quindi molto intenso. Gli obiettivi da raggiungere per l’anno della vita consacrata, attraversato da queste tempeste, sono importanti. Li ha ricordati lo stesso prefetto alla rivista “Testimoni”: l'aggiornamento di Mutuae Relationes, il documento che riguarda i rapporti tra vescovo e religiosi, un nuovo documento sui fratelli laici e, infine, la revisione di Verbi Sponsa, ossia una riforma della vita claustrale. A riguardo di quest'ultima delicata operazione il cardinale dichiara che «è necessario un aggiornamento su tre specifici punti: l'autonomia dei monasteri, la forma della clausura e i suoi gradi, ma sopratutto la formazione». Per questi obiettivi è stato distribuito ai monasteri un questionario, un metodo ultimamente molto usato, e le risposte, dice il prefetto, sono già in arrivo.