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SINODO AMAZZONIA

Viri probati? Né convenienti né utili

L'Instrumentum Laboris parla della possibilità di ordinazione di "anziani sposati". Ma ci sono troppe domande senza risposta che nascono da questa proposta, e in ogni caso tale novità indebolirebbe il celibato sacerdotale.

Ecclesia 02_10_2019

Continuando il discorso sui contenuti dell'Instrumentum Laboris per il Sinodo dell'Amazzonia, un capitolo importante riguarda l'ordinazione degli anziani sposati (IL 129 a, 2). È giusta l'aspirazione di una maggiore presenza pastorale, cioè di una pastorale di presenza e non di visita (128), ma c’è un dettaglio: il testo non usa il noto e popolare termine "viri probati" (uomini di comprovata virtù). Invece, utilizza la parola “anziani” e quindi lascia aperta la possibilità dell'ordinazione sacerdotale delle donne. Non prenderemo in considerazione questa seconda possibilità, già apertamente e ripetutamente esclusa da San Paolo VI e da San Giovanni Paolo II, come anche recentemente dallo stesso Papa Francesco.

Da evidenziare le parole di San Giovanni Paolo II: “Benché la dottrina circa l'ordinazione sacerdotale da riservarsi soltanto agli uomini sia conservata dalla costante e universale Tradizione della Chiesa e sia insegnata con fermezza dal Magistero nei documenti più recenti, tuttavia nel nostro tempo in diversi luoghi la si ritiene discutibile, o anche si attribuisce alla decisione della Chiesa di non ammettere le donne a tale ordinazione un valore meramente disciplinare. Pertanto, al fine di togliere ogni dubbio su di una questione di grande importanza, che attiene alla stessa divina costituzione della Chiesa, in virtù del mio ministero di confermare i fratelli [cf. Lc 22,32], dichiaro che la Chiesa non ha in alcun modo la facoltà di conferire alle donne l'ordinazione sacerdotale e che questa sentenza deve essere tenuta in modo definitivo da tutti i fedeli della Chiesa.”. (San Giovanni Paolo II, Lettera Apostolica Ordinatio Sacerdotalis, 1994). Questo è il motivo per cui qui ci limiteremo a riflettere sulla possibilità di conferire il presbiterato agli anziani sposati.

Il testo afferma la validità del celibato sacerdotale come dono per la Chiesa. Molto bene! Infatti, a imitazione di Cristo, celibe e marito della Chiesa, noi sacerdoti di rito latino, e i tanti delle Chiese orientali, scegliamo liberamente di consacrare la nostra vita a Dio e alla Chiesa. Per questo, rinunciamo al matrimonio e ci impegniamo religiosamente con Dio, per l'esperienza della castità perfetta. Qualcosa che si adatta perfettamente alla natura del sacerdozio, che è la configurazione di Cristo, sommo ed eterno sacerdote e buon pastore.

Che tipo di sacerdoti sarebbero gli anziani sposati? È chiaro che il problema di ordinarli è una questione di disciplina, di convenienza religiosa e pastorale e richiede di ponderare i pro e contro. Non è un dogma di fede. Si possono certamente ordinare, ma sarebbero sacerdoti di seconda classe? Come i famosi “chierici” del medioevo (sacerdotes de misa y olla)? Come sarebbe la loro preparazione? I diaconi permanenti richiedono una preparazione seria, di almeno 4 anni, e poi non camminano da soli: agiscono in collaborazione con un vescovo o un sacerdote.

Quindi come sarebbe la preparazione degli anziani sposati? Alcune domande sono obbligatorie: quale sarebbe il loro ministero? Celebreranno semplicemente i sacramenti? Da chi dipenderebbero? Chi sarebbe il loro immediato superiore? I Vicari episcopali? Come sarebbe il loro regime economico o amministrativo? Chi li sosterrebbe nelle diocesi o nei vicariati missionari di estrema povertà?

Non lo vedo conveniente né utile. Ordinare sacerdoti sposati nelle comunità indigene non li colloca in una sorta di terra chiusa. Le terre di missione sono diocesi vicine già stabilite e questi sacerdoti anziani sposati non smetterebbero di trasferirsi in altri luoghi. Allora, come combinare i sacerdoti sposati con i celibi nelle diocesi vicine? E l'apertura disciplinare sarebbe limitata solo all'Amazzonia? Non indebolirebbe il sacerdozio celibe nel resto del mondo? Ci sono tante domande importanti sull'ordinazione di questi anziani sposati e forse essa non risolverà i problemi della situazione attuale.

* Cardinale Arcivescovo emerito di Caracas