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Vescovo di Papua: falsità la conversione all'islam di un leader tribale

Gruppi musulmani e tv di Stato avevano diffuso la notizia, celebrandola come un grande evento. Mons. Aloysius Murwito OFM chiarisce che si tratta della scelta personale di un semplice cittadino, che non ricopre cariche politiche o posizioni ufficiali. E avverte: false notizie possono creare tensioni in seno ai tribali Asmat.

 

Jakarta (AsiaNews) - Il vescovo di Agats mons. Aloysius Murwito OFM ha diffuso una lettera ufficiale, in cui smonta i proclami della frangia radicale musulmana che parla di "conversione storica" all'islam di un "leader tribale Asmat", etnia della provincia orientale indonesiana di Papua  a larga maggioranza cristiana. Molti siti vicini all'estremismo islamico, ma anche giornali moderati e la televisione di Stato (TvRi) hanno dato ampio risalto alla notizia secondo cui Sinansius Kayimter, "figura di punta" della comunità tribale, ha abbracciato la fede di Maometto. In realtà, precisa il prelato, si tratta di un caso di "conversione personale" di un semplice cittadino che non ha alcuna valenza politica, sociale o religiosa.

Nella missiva "chiarificatrice" indirizzata  a diverse agenzie islamiche e uffici del governo locale nella reggenza di Asmat, mons. Aloysius parla di notizia "montata ad arte" perché non è affatto un leader tribale. Sembrano voci, aggiunge il vescovo, diffuse solo per "infiammare lo scontro sociale" nella società Asmat di Papua e creare "disarmonia" e tensioni.

In qualità di rappresentante della Chiesa cattolica, continua la lettera, "il vescovo è moralmente obbligato" a fornire spiegazioni che servano a chiarire la vicenda e spiegare la realtà dei fatti. Mons. Aloysius Murwito si rivolge direttamente al Consiglio degli ulema indonesiani (Mui) di Asmat e al capo del dipartimento locale del ministero degli Affari religiosi, con l'intento di "rafforzare le già buone relazioni e mantenere da entrambe le parti lo spirito di tolleranza e armonia" all'insegna del principio "dell'obiettività" dei fatti.

Per questo egli conferma la conversione di Sinansius Kayimter (che ha assunto il nome islamico di Umar Abdullah Kayimter), ma l'uomo non  ha alcuna carica di rappresentanza o ufficiale. "Nella cultura Asmat - precisa ancora il vescovo esiste il capo battaglia ma non  un capo tribale o, peggio ancora, un Gran capo delle tribù" con funzione di leadership sul gruppo etnico. Vi è, al contrario, il presidente della cosiddetta LMAA (una sorta di rappresentanza della società tribale Asmat), che è "un organismo riconosciuto tanto dalla Chiesa cattolica, che dal governo" e la funzione è al momento ricoperta da Yuvensius Alvons Biakai SH, il quale è anche stato eletto "capo della regione".

La notizia montata ad arte, conclude mons. Aloysius potrebbe avere un impatto devastante e "creare tensioni" in seno al gruppo tribale Asmat. Per questo "invito il Mui e le altre agenzie a diffondere il chiarimento" e ristabilire la realtà dei fatti per preservare la pace sociale. 

 

Da Asia News del 16 marzo 2012