Verso la fine
«Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine». (Lc 21,5-9)
Mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta». Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine». (Lc 21,5-9)
Se tutto è destinato a crollare, anche il tempio, che cosa vale? Che cosa vale vivere, amare, costruire? Che cosa valgono i giorni, le settimane, i mesi, gli anni? Solo Cristo resta quando tutte le costruzioni sono cadute. Solo il rapporto con Lui vale, la sua amicizia, la sua croce e la sua risurrezione, l’opera del Suo amore, realizzata sulla croce e vissuta dai Santi della Chiesa. “Non è subito la fine”. Precede il tempo della vita, con le sue realizzazioni e le sue minacce, con la pace e con la guerra. Dio è il Dio della vita e della speranza e noi siamo parte della sua opera. Quando tutte le pietre cadranno, saremo salvati per mezzo di Gesù Cristo. Ogni giorno andando al lavoro chiediamo che Lui benedica l'opera che ci chiama a compiere.