Usa: il processo Mangione scatena, sul Web, l'odio di classe
Ascolta la versione audio dell'articolo
Luigi Mangione ha ucciso l'amministratore delegato di una compagnia assicurativa sanitaria ed è diventato un eroe. Fra raccolte fondi a suo favore e un vero culto cresciuto sul Web: è odio di classe.

Negli Usa è il processo dell’anno. Mercoledì è stata rinviata al mese prossimo l’udienza al processo, presso la corte federale di New York, a Luigi Mangione, l’assassino (ancora presunto) di Brian Thompson, amministratore delegato della compagnia assicurativa UnitedHealthcare. Mangione è praticamente un reo confesso, ha anche scritto il manifesto contro le assicurazioni sanitarie. Ma la sua difesa è determinata a farlo assolvere per errori tecnici commessi durante l’arresto. E soprattutto l’imputato gode di una popolarità immensa in America, un aspetto abbastanza inquietante se considerato in prospettiva.
Luigi Mangione ha sparato a Brian Thompson a New York, il 4 dicembre 2024, fuori da un hotel dove si teneva un’assemblea di investitori della UnitedHealthcare, una delle più grandi compagnie di assicurazioni sanitarie americane. La motivazione dell’omicidio è stata subito chiara: una protesta eclatante contro la sanità privata e i metodi vessatori adottati dalle compagnie assicurative che vogliono rimborsare i pazienti il minimo indispensabile e respingere le loro richieste il più possibile. Mangione, rampollo di ottima famiglia di Baltimora e giovane in carriera, non ha problemi di soldi. Ha un problema, cronico, di salute, una malattia alla spina dorsale. Ma non è stato finora dimostrato che abbia avuto problemi con le assicurazioni, né risulta assicurato con UnitedHealthcare. La sua è dunque una battaglia solo politica, non personale.
Anche per questo, sin dal primissimo giorno del suo caso, si è subito mobilitata la “piazza” virtuale a suo favore, una popolazione di contestatori giovani e giovanissimi. Il giorno stesso dell’assassinio di Thompson, UnitedHealthcare ha pubblicato un necrologio sulla sua pagina Facebook. Fra le reazioni, si notavano soprattutto 77mila risate. C’erano dunque 77mila utenti web, potenzialmente in tutto il mondo, che accoglievano con scherno, sadica gioia e sarcasmo la notizia della morte di un uomo, di un professionista stimato, padre di due figli.
Questo era solo l’inizio, perché quando Mangione è stato arrestato ed è incominciato il processo, gruppi online hanno organizzato una raccolta fondi per pagare la sua difesa che attualmente ha superato quota 750mila dollari. Puntano ad arrivare a 1 milione, entro il suo compleanno, fra due mesi. Il giovane in carcere ha ricevuto numerose lettere di ammiratrici, una delle quali gli ha mandato le misure dell’eventuale fede nuziale.
Capita quando il sospettato sotto processo è di bell’aspetto, è ricco non solo di soldi ma anche di “fascino criminale”. In Italia c’era persino un “fan club” di Pietro Maso, il ragazzo veneto che uccise i suoi genitori per prenderne l’eredità. Ma in questo caso c’è un qualcosa in più che non può essere sottovalutato. La rivista online The Free Press, diretta da Bari Weiss (ex editorialista del New York Times), ha raccolto testimonianze interessanti dal popolo della rete che idolatra Mangione, un vero e proprio nuovo culto. Dove il presunto omicida viene chiamato con nomignoli quale “l’aggiustatore” o “Lulu” e dove si vendono gadget in cui è rappresentato con l’aureola da santo. Le adepte sono soprattutto ragazze fra i venti e trenta anni, molte hanno problemi con la sanità e le assicurazioni, dunque proiettano sul delitto Thompson la loro sofferenza e rabbia, ma altre agiscono e parlano (e pagano) solo per ideologia.
E così viene intervistata Nicola, 36enne coordinatrice della logistica di un’azienda nell’Illinois che risponde a chi accusa “l’aggiustatore” di omicidio: «Prima di tutto è innocente fino a prova contraria – e fin qui siamo tutti d’accordo – secondo, chiunque abbia sparato, se questa azione potrà cambiare le cose nella sanità, allora avrà salvato vite». E qui inizia il problema. «Uccidere è sbagliato, ma (il delitto, ndr) è accaduto perché la società non vede e non risolve il problema», dice una seconda intervistata, una ragazza di origine filippina che ha problemi con i costi della sanità. Poi, più impressionante, una cameriera di 24 anni che risponde: «Molti dicono che la violenza non è la risposta giusta, ma questo paese è edificato sulla violenza. Talvolta il fine giustifica ai mezzi». E peggio ancora, la giornalista Taylor Lorenz che, a domanda sul suo sostegno, risponde che Mangione è un eroe perché “ha tradito la sua classe”. In puro stile marxista, questa giornalista spiega che: «Avrebbe potuto essere uno di quei malvagi dirigenti delle assicurazioni (…) Ma invece si è presentato come un uomo del popolo».
Sicuramente gli Usa hanno un problema di sanità e tutte queste reazioni lo dimostrano. Ma anche un problema (grave) di ideologia. Significativo che siano soprattutto i giovani a predicare la violenza “di classe” contro le assicurazioni sanitarie, considerando che i giovani ne hanno tendenzialmente meno bisogno degli anziani: sono, quando minorenni o a carico, già coperti dalla polizza dei genitori e ottengono le condizioni migliori, se sono in buona salute, quando si assicurano in proprio. Questa è dunque una battaglia puramente ideologica che sta sdoganando l’omicidio, se viene commesso “per il popolo”. Anche gli anni di piombo erano iniziati così.
Il Ceo ucciso a New York da un killer comunista più ricco di lui
L'amministratore delegato di United Healthcare, Brian Thompson, è stato assassinato e molti hanno celebrato il delitto come fosse giustizia retributiva. L'assassino è Luigi Mangione, il rampollo di una famiglia ricca che professa idee comuniste.