Università di Verona: seminari sul poliamore
PoliTeSse, il centro di ricerca sulla sessualità dell’Università di Verona, ha avviato un ciclo di seminari sul poliamore dal titolo "Porte aperte".
PoliTeSse, il centro di ricerca sulla sessualità dell’Università di Verona, ha avviato un ciclo di seminari sul poliamore dal titolo "Porte aperte". Per poliamore si intende la presenza di più relazioni “amorose” con molteplici partner tutti consenzienti. Ci sono molte varianti del poliamore: i polifedeli, i poligami, la coppia aperta, le relazioni miste (in cui un partner è monogamo e l’altro no).
Sulla pagina Facebook di PoliTeSse si può leggere: «Per l’anno accademico 2018/2019, il centro di ricerca PoliTeSse propone il ciclo di seminari “Porte Aperte”, una serie di incontri destinati al tempo stesso al pubblico universitario e alla cittadinanza, in cui autric*, ricercatric*, espert* presenteranno e discuteranno di ricerche e volumi attinenti alle tematiche della sessualità nelle loro molteplici implicazioni teoriche (filosofiche, politiche, culturali ecc.) e all’impatto che queste hanno sulla vita materiale delle persone. L’intenzione di “Porte Aperte” è quella di superare i confini dell’accademia e di far uscire i dati e le conoscenze che lì nascono, nella convinzione che la ricerca non termini con la produzione di un libro, di un articolo o di un rapporto di ricerca, ma che proprio nell’interlocuzione con professionist*, portator* di interesse, cittadin* si compia il senso del lavoro scientifico di ogni studios*. Da ottobre a giugno ci distribuiremo tra aule universitarie, librerie e luoghi della città per confrontarci su temi che verranno affrontati di volta in volta dal punto di vista teorico, applicativo, del dibattito sociale, etico e politico che accendono».
Nel primo di questi incontri, verrà presentato il volume: “Più cuori ed una capanna. Il poliamore come istituzione” (Giappichelli Editore, 2018).
Naturalmente il poliamore interessa anche relazione bi e omosessuali. Se infatti nelle relazioni sessuali e affettive tutto è permesso, tale libertà non si può declinare solo in merito alla differenza sessuale, ma anche relativamente al numero di partner. Che poi a dirlo sia una istituzione universitaria è il sintomo che certe tematiche da popolari sono diventate accademiche oppure segna la tappa di un processo inverso: dalle università alla gente, dai laboratori di ricerca dove alcune idee sono condivise da pochi alla massa.
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