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LA LETTERA

Unioni gay, la Rai e Renzi giocano contro le regole

Torniamo ancora sul caso Rai e sulla vicenda del disegno di legge Cirinnà, che vorrebbe introdurre in Italia, sotto mentite spoglie, il matrimonio tra persone omosessuali, con conseguenti adozioni anomale e la prassi dell’utero in affitto. A suo favore è sceso indebitamente in campo anche il premier Renzi. 

Politica 03_01_2016
Unioni gay: Rai e Renzi violano le regole

Caro direttore,

vorrei ritornare sulla questione di come la Rai, sia televisiva che radiofonica, si sia introdotta scorrettamente nella vicenda del ddl Cirinnà, che vorrebbe introdurre in Italia, sotto mentite spoglie, il matrimonio tra persone omosessuali, con conseguenti adozioni anomale e con apertura ineludibile alla vergognosa prassi dell’utero in affitto. E vorrei farlo per alcuni motivi.

Innanzi tutto, per un motivo di correttezza. Nella lettera della scorsa settimana ti avevo scritto che le improprie iniziative Rai erano passate nel silenzio quasi assoluto. Per amore di verità, devo dirti che, invece, c’è stata una lodevole, forte e immediata reazione da parte del senatore Giovanardi, con prese di posizione verso la stampa e con interrogazioni, che hanno fortemente stigmatizzato l’accaduto; la stessa cosa si può dire del senatore Gasparri. E di Formigoni, che ha interessato i membri della Commissione Giustizia. In realtà, il grande silenzio c’è stato, come solito, da parte della “grande” stampa e della dirigenza Rai, che, forse in vacanza, non ha risposto a nessuna delle numerose proteste che le sono giunte nei giorni scorsi.

Ti volevo segnalare, poi, un inquietante episodio che mi ha segnalato un’amica di facebook, la quale aveva “condiviso” la mia precedente lettera che tu avevi pubblicato su questo giornale. Ebbene, quella condivisione è stata misteriosamente oscurata, anzi cancellata. Io ho sollevato la questione sulla mia pagina FB, accusando tale organizzazione di poca democraticità. Il giorno dopo quella “condivisione” è riapparsa e la stessa cosa è accaduta sulla mia pagina. Due insegnamenti: protestare serve; la censura FB esiste. Nel caso di specie, poi, la cosa è particolarmente grave, perché io non avevo criticato il mondo gay, ma il comportamento della Rai. Intoccabile questa “nuova” Rai?

Nel frattempo, è accaduto un fatto grave. Durante la conferenza stampa di fine anno (come se non bastassero quelle che fa quotidianamente), il premier Renzi ha detto apertamente, dopo pochi giorni dai preannunci Rai, che in tempi molto brevi dovranno essere approvati sia il ddl Cirinnà sia il ddl Scalfarotto (quello che vorrebbe erigere a reato la fantomatica “omofobia”). Strano sincronismo. Ma strano e, a sua volta, scorretto il comportamento di un premier che, da una parte, dice che si tratta di due ddl di iniziativa parlamentare non rientranti nel programma di governo, ma, dall’al’altra, assicura che tali iniziative passeranno e lo dice in quanto premier. E inoltre: perché tanta fretta? Forse per ingraziarsi la sua sinistra in vista delle prossime amministrative? E un presidente boy scout mette in gioco un’intera storia millenaria per un piccolo calcolo politico? O forse ha avuto inconfessabili pressioni dall’estero? Pressioni, che non possono venire dall’Europa, visto che quest’ultima non ha alcuna competenza in tema di “famiglia”.

Caro direttore, l’insieme di questi episodi dimostra che è in atto una organica e poderosa regia in tema di diritti civili, di fronte alla quale appare sempre troppo ingenua la posizione del mondo cattolico. Dobbiamo, allora, intensificare l’informazione verso la base popolare, la quale, ne sono sicuro, non approva che alcune tendenze elitarie e ideologiche diventino obbligatorie per tutti.