Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Giovanni da Kety a cura di Ermes Dovico
ITINERARI DI FEDE

Una Trinità taumaturgica e patrimonio dell'umanità

Un oratorio romanico sulle pendici del Cargiago, in provincia di Verbania, sul Lago Maggiore. Vi si conserva un affresco ritenuto taumaturgico e patrimonio dell'umanità: Gesù, seduto ad una mensa, ha di fronte a Sé il calice eucaristico e, benedicente con la mano destra, tiene nell’altra il globo terrestre, usuale simbolo iconografico del Padre Eterno.

Cultura 10_06_2017

Un oratorio romanico sorgeva fin dal XII o XIII secolo sulle pendici boscose del monte Cargiago, in provincia di Verbania, in una posizione che godeva anche allora di una splendida vista sul Lago Maggiore. Intitolato alla SS. Trinità venne nei secoli ampliato per accogliere i sempre più numerosi fedeli che vi accorrevano. Risale alla prima metà del Seicento la decisione di costruirvi attorno un Sacro Monte, un complesso architettonico dove riprodurre, in scala minore, i Luoghi Santi per consentire ai pellegrini di immedesimarsi e rivivere la Passione di Cristo.  Dell’ambizioso progetto iniziale, per il venir meno, probabilmente, delle risorse finanziarie, si realizzarono, oltre al santuario, solo tre cappelle e il porticato della Via Crucis.

La nuova chiesa, intitolata anch’essa alla Trinità, inglobò la primitiva struttura, corrispondente alla prima campata dell’edificio attuale.  Vi si conservava un affresco ritenuto taumaturgico, tuttora in loco. Si tratta di una Trinità Eucaristica o, più propriamente, una Trinità dell’altare, realizzata da un autore ignoto del XVI secolo, che compare sotto una scena di Crocefissione La tradizione iconografica dei tre ospiti di Abramo ha probabilmente ispirato la rappresentazione del mistero trinitario basata su tre figure di Cristo che si ripetono, identiche: Gesù, seduto ad una mensa, ha di fronte a Sé il calice eucaristico e, benedicente con la mano destra, tiene nell’altra il globo terrestre, usuale simbolo iconografico del Padre Eterno.

La chiesa, a navata unica, è affiancata da campanile e preceduta da portico. Nelle immediate vicinanze vennero erette le tre cappelle, rispettivamente dedicate all’Incoronazione della Vergine, a San Giovanni Battista  e ad Abramo. La prima, che risale al 1647, è preceduta da un elegante pronao ed è a pianta ottagonale. All’interno otto nicchie contengono altrettante figure in terracotta di profeti e dottori della chiesa, mentre l’abside custodisce la composizione del tema trinitario dell’Incoronazione di Maria. La seconda, di poco più tarda, ha pianta centrale  e portico anulare: la statuaria racconta l’episodio del Battesimo di Gesù, proponendo il gruppo di Padre, Figlio e Spirito Santo. Settecentesca è, infine, la cappella di Abramo, con planimetria cruciforme, in cui si inserisce la composizione plastica del patriarca in adorazione di tre angeli rappresentanti la Trinità.

Il Sacro Monte della SS Trinità di Ghiffa, insieme ad altri sei Sacri Monti piemontesi e due lombardi, è stato dichiarato dall’Unesco “Patrimonio Mondiale dell’Umanità”.