Una suora indiana contro i nazionalisti indù
Suor Manjula ha denunciato un fondamentalista indù per le parole sprezzanti pronunciate durante un incontro pubblico contro i cristiani e per istigamento all’odio
La vita dei cristiani in India è spesso difficile, perseguitati dai nazionalisti indù, non di rado in difficoltà anche con vicini di casa e autorità che, convinti dalla propaganda induista, finiscono per provare diffidenza nei loro confronti e creare attorno a loro un ambiente ostile. Allora praticare la fede richiede coraggio e ancora più coraggio ci vuole per ribellarsi e chiedere giustizia. Ma è quel che ha appena fatto suor Manjula Tuscano, delle Suore Missionarie Domenicane del Rosario di Vadodara, città dello stato del Gujarat. Suor Manjula, che è un avvocato ed esercita tramite l’associazione Kanuni Salah Kendra, ha depositato presso l’Alta corte del Gujart una denuncia e la richiesta di avviare un procedimento penale contro un indù appartenente all’organizzazione nazionalista Vishwa Hindu Parishad per le sue parole oltraggiose contro i cristiani pronunciate pubblicamente durante un evento organizzato lo scorso marzo nella città di Kadi e registrate in un video diventato virale. L’oratore è stato ripreso mentre esorta a prendere di mira i cristiani e a bandirli dal Gujarat e arriva ad affermare che il Papa è il marito di migliaia di suore in tutto il mondo ed è quindi un adultero. Suor Manjula si è decisa a sporgere denuncia dopo aver atteso invano una risposta alla lettera inviata il 17 marzo da monsignor Thomas Ignatius Macwan, arcivescovo di Gandhinagar, al primo ministro del Gujarat, Bhupendra Patel, per chiedere provvedimenti severi contro l’oratore. Nella denuncia si dice che nel video si fa espressamente riferimento alle suore di un convento e si istigano i presenti all’odio. “Il video – sostiene la religiosa – è in circolazione sui social media ed è di dominio pubblico; nel discorso si sentono commenti sprezzanti e vili, specificamente rivolti alle donne, deridendo la castità delle suore e facendo insinuazioni contro il papa”. Suor Manjula denuncia quindi “l’intenzione predeterminata di provocare un'alterazione dell'armonia religiosa dello Stato e afferma che la mancanza di interventi da parte delle autorità rifletterebbe solo il fallimento dello Stato nel frenare gli elementi antisociali”.