Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Pasquale Baylón a cura di Ermes Dovico
SCHEGGE DI VANGELO

Una ragazza sconosciuta al mondo

Concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù (Lc 1, 31)

Schegge di vangelo 20_12_2020

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei». (Lc 1, 26-38)

Con l’Incarnazione, la persona divina del Figlio entra nella storia umana. Per consentire la salvezza degli uomini Dio ha però disposto di passare attraverso il consenso di una ragazza sconosciuta di Nazaret, un altrettanto sconosciuto paesino della Galilea. Evidentemente, anche in questo caso le vie di Dio non sono decisamente le nostre, visto che siamo così attenti al potere, al prestigio e alla considerazione degli altri. Sull'esempio di Maria Santissima chiediamo al Signore di renderci mansueti come lei alla Sua volontà e di accorgerci sempre del Suo intervento nella nostra vita.