Una presenza che continua
«Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce». (Gv 14, 15-21)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi. Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi. Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui». (Gv 14, 15-21)
Lo spazio si allarga e il tempo si dilata. Gesù promette un ‘Altro’ Consolatore e Avvocato, un Paràclito che rimane con noi per sempre. Lui stesso, il Signore Gesù che pure sta per andarsene, annuncia che ritornerà e si manifesterà a noi. Gesù è un fatto che è accaduto e che continua ad accadere sotto i nostri occhi. Lo riconosciamo nei grandi avvenimenti, come la visita di Papa Francesco in Terrasanta, ma anche nelle mille circostanze e nei mille incontri della vita: “Voi mi vedrete, perché io vivo”. Questa indomabile presenza del Signore va cercata, riconosciuta, accolta, domandata. La trasformazione della vita personale e il cambiamento stesso della società, comincia dal riconoscimento della Sua presenza oggi, nella compagnia di persone che ci troviamo attorno nella celebrazione eucaristica, per allargare lo sguardo fino agli ultimi confini del mondo.