Una portaerei per i clandestini. Tanto paga l'Europa
Potremmo definirla una vendetta consumata davvero fredda sulla Royal Navy che nel novembre 1940 grazie alle sue portaerei riuscì a colpire al cuore la flotta della Regia Marina nel porto di Taranto con un’incursione di aerosiluranti. Oggi che i britannici non dispongono più di portaerei l’Italia si prende la sua rivincita.
Potremmo definirla una vendetta consumata davvero fredda sulla Royal Navy che nel novembre 1940 grazie alle sue portaerei riuscì a colpire al cuore la flotta della Regia Marina nel porto di Taranto con un’incursione di aerosiluranti. Oggi che i britannici non dispongono più di portaerei l’Italia si prende la sua rivincita. A causa dei duri tagli al bilancio della Difesa imposti dal governo di David Cameron la portaerei “Illustrious” è stata radiata anzi tempo mentre la nuova “Queen Elizabeth” sarà pronta solo tra qualche anno. Londra aveva inviato in aprile nel Mediterraneo la “Bulwark”, poderosa nave da assalto anfibio, con l’obiettivo di acquisire il comando della forza navale della missione europea Eunavfor Med.
L’operazione è guidata dal quartier generale di Centocelle (Roma) dall’ammiraglio italiano Enrico Credendino, ma fino a pochi giorni or sono era ancora in ballo il comando delle forze in mare che i britannici pensavano di acquisire agevolmente grazie alla loro nave, in grado di ospitare un nutrito staff di comando come quello della missione Ue e con una stazza di ben 21 mila tonnellate. Più grande di tutte le navi italiane incluse quella da assalto anfibio “San Giusto” e la portaeromobili “Garibaldi”, ma non della portaerei “Cavour” da 27 mila tonnellate. La Difesa ha così giocato il jolly mettendo sul piatto la nave più rappresentativa della nostra Marina Militare e acquisendo anche il comando operativo delle forze in mare affidato al contrammiraglio Andrea Gueglio.
Vale la pena notare che la nomina dell’ufficiale italiano è stata ufficializzata il 17 giugno e il giorno dopo sono filtrate le prime indiscrezioni, poi confermate nei giorni successivi, del ritiro della “Bulwark” dal Mediterraneo che Londra sostituirà nella flotta europea con la nave ausiliaria multiruolo “Enterprise”, appena poco più di 3 mila tonnellate e praticamente disarmata. Una chiara dimostrazione del peso che Londra attribuisce alla missione Ue, specie dal momento che non sarà guidata da un ammiraglio britannico. Il siluro lanciato da Roma alla Royal Navy “vendica” anche screzi più recenti dell’attacco degli aerosiluranti nella baia di Taranto di 75 anni or sono. In due mesi di presenza nel Canale di Sicilia la “Bulwark” ha soccorso e portato in Italia circa 3 mila immigrati clandestini di questi quasi un migliaio li ha scaricati tutti insieme nel porto siciliano di Pozzallo dopo che il comandante della nave di Sua Maestà aveva respinto la richiesta delle autorità italiane di sbarcarli ad Ancona per non intasare ulteriormente i centri d’accoglienza siciliani.
Certo l’impiego della portaerei “Cavour” appare un po’ esagerato per una missione che per ora raccoglierà solo informazioni d’intelligence e che solo un giorno forse contrasterà davvero i trafficanti e affonderà i barconi, sempre che lo consentano le autorizzazioni di Ue, Onu e pseudo governo libico. Del resto non si è mai vista una portaerei con a bordo mille uomini e 22 elicotteri e cacciabombardieri “Harrier" mobilitata per “combattere” dei criminali ai quali peraltro Eunavfort Med non è autorizzata a dare la caccia né a sparagli neppure con una fionda. Basti pensare che nel 2011 impiegammo la più piccola “Garibaldi” per la guerra contro Gheddafi, anche perché all’epoca i costi erano a carico dell’Italia mentre oggi paga la Ue con quasi 12 milioni di euro messi in campo per finanziare solo i primi due mesi di missione. Quale migliore occasione per far operare la portaerei “Cavour” quasi sempre all’àncora perché i tagli al bilancio rendono improponibili i suoi costi di gestione in navigazione, oltre 200 mila euro al giorno. Non a caso le operazioni più rilevanti della nave sono state effettuate a carico di sponsor istituzionali, come la missione di soccorso ai terremotati di Haiti nel 2010 e la visita a 27 porti in Medio Oriente e Africa nel 2013/14 in occasione della crociera di promozione del made in Italy “Sistema Paese in movimento”.
Certo se domani venissero autorizzate operazioni sul territorio libico contro le forze dell’Isis la portaerei “Cavour” si rivelerebbe molto utile ma è meglio accontentarsi: per ora ci ha permesso di dribblare i britannici e mantenere sotto il duplice comando italico una missione Ue che forse dopo il 20 luglio potrebbe essere (forse) autorizzata dalla Ue a distruggere i barconi, ma solo in alto mare e dopo aver soccorso i clandestini ovviamente da sbarcare tutti in Italia e solo in Italia. Perché la poderosa flotta Ue composta da un portaerei 5 o 6 navi da guerra e 2 sottomarini più una dozzina di velivoli messi in campo da 14 partner europei avrà anche il compito di imbarcare e portare in Italia i clandestini anche se, fanno sapere da Bruxelles, non sarà la mansione principale. Vuoi vedere che oltre a tirare un colpo gobbo ai britannici la decisione di inviare la portaerei alla testa di Eunavfor Med è di valutare quanti clandestini è in grado di imbarcare?
Del resto a test simili sono state sottoposte negli ultimi anni navi da guerra italiane di ogni tipo incluse le nuove fregate “Fremm” da mezzo miliardo di euro l’una. Perché non valutare in versione traghetto anche la portaerei costata 1,2 miliardi? Se riuscirà a imbarcare più di 2 mila clandestini contemporaneamente, la portaerei “Cavour” potrebbe venir omologata “portaerei umanitaria e solidale” e diventare così la nuova icona di quei buonisti e pacifisti che l’hanno sempre criticata per il suo elevato costo definendola uno strumento d’offesa. Farebbero circolare poster con la nave dipinta con i colori dell’arcobaleno e Laura Boldrini indosserebbe con orgoglio sul tailleur una spilla della prima portaerei di pace della storia.