Una ong cristiana in aiuto ai tribali sfollati
Nel Kerala centinaia di migliaia di persone sono sfollate, bisognose di assistenza, a causa delle inondazioni. Dei volontari cattolici hanno raccolto beni di prima necessità per 1.400 famiglie
Il Kerala è uno degli stati dell’India in cui si verificano discriminazioni, violenze, atti intimidatori nei confronti dei cristiani, compiuti e istigati dai radicali indù. Tuttavia nelle comunità e negli istituti cristiani lo spirito di solidarietà e l’impegno caritatevole non vengono meno. Un esempio lo sta offrendo in questi giorni “Project vision”, una organizzazione non governativa dei padri clarettiani operativa a Bangalore, che si sta prodigando in aiuto alle vittime delle alluvioni causate dai monsoni che nel Kerala hanno ucciso 120 persone e hanno lasciato senza casa e mezzi di sussistenza 255.000 persone, fatte confluire in 1.341 campi di raccolta. La Ong ha acquistato 20 varietà di beni di prima necessità, come fagioli, riso e latte, sufficienti a far sopravvivere 1.400 famiglie alluvionate per dieci giorni. La distribuzione dei kit alimentari è stata fatta nel distretto di Wayanad, abitato in prevalenza da tribali. Ogni kit è costato circa 12 euro. Il denaro necessario è stato reperito grazie alla generosità di molte persone che, non solo hanno donato quel che potevano, ma hanno sensibilizzato colleghi e vicini di casa. Per raccogliere e dividere in sacchi i beni acquistati padre Thomas Therakam ha messo a disposizione il campus della chiesa di San Sebastiano a Edappetty. I volontari hanno spiegato all’agenzia AsiaNews che un centinaio di kit sono stati riservati alle persone disabili: “Sono giorni di grande soddisfazione. Le persone che abbiamo assistito potranno vivere tranquille almeno per un po’” ha detto padre George Kannanthanam, il fondatore della Ong, che spera adesso di riuscire a raccogliere fondi per aiutare nella ricostruzione delle abitazioni distrutte.