Una bimba cristiana di 7 anni violentata in Pakistan
Stava tornando a casa quando è stata rapita da un musulmano che l’ha portata in un luogo isolato è l’ha stuprata
Le violenze sessuali sono uno dei modi in cui la persecuzione religiosa colpisce le donne cristiane nei paesi in cui i cristiani sono minoranze mal tollerate, trattati da cittadini di seconda classe. È il caso del Pakistan, stato a maggioranza musulmana, dove nei primi quattro mesi del 2023 sono stati oltre 10.000 i casi di stupro, soprattutto su donne appartenenti a minoranze religiose ed etniche (e si tratta dei casi registrati, ma si sa che molte violenze non vengono denunciate dalle minoranze per sfiducia nei confronti delle autorità e timore di ritorsioni). Il caso più recente si è verificato il 6 luglio in un villaggio del distretto rurale di Sahiwal, nella provincia del Punjab. La vittima è Javeria Javed ed è una bimba cristiana di soli sette anni che è stata violentata da un musulmano, Muhammad Shameer. Javeria stava tornando a casa dopo essere stata da sua zia quando l’uomo l’ha afferrata, le ha messo una mano sulla bocca per impedirle di gridare e l’ha portata in un casolare isolato dove l’ha stuprata e poi abbandonata. Intanto i suoi famigliari visto che non rincasava avevano incominciato a cercarla dappertutto sempre più disperati, temendo il peggio. Poi si erano radunati a casa sua per decidere il da farsi, pensando di andare a denunciarne la scomparsa, quando alle nove di sera hanno visto arrivare Javeria sanguinante e contusa che ha raccontato loro che cosa le era successo. La piccola è stata subito portata in ospedale dove però i medici benché continuasse a sanguinare hanno rifiutato di occuparsene fino all’arrivo della polizia nel frattempo allertata. Javeria è stata ricoverata per due giorni in terapia intensiva prima di essere dimessa ed è stato fatto un test del Dna delle tracce lasciate dallo stupratore, che sarà utile per provarne la colpevolezza. Muhammad Shameer era fuggito. Per indurlo a consegnarsi alla giustizia, la polizia ha arrestato sua madre e suo fratello. Forse anche per questo, l’uomo si è presentato a un posto di polizia accompagnato da un leader politico locale ed è stato arrestato. La presenza di un politico è preoccupante, ha dichiarato Juliet Chowdhry, della Trustee for British Asian Christian Association: “desta allarme che un politico locale abbia portato lo stupratore al posto di polizia. Ricorda casi precedenti di stupro in cui dei politici sono intervenuti per consentire a dei musulmani di sottrarsi alla giustizia pagando una tangente”.