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Un vescovo immagina un cardinale eretico. Ma non è finzione

Mons. Thomas Paprocki, vescovo di Springfield (IL), ipotizza il caso di un porporato che esprima idee eterodosse. Ma le affermazioni che cita non sono ipotetiche e a pronunciarle è stato... 

Borgo Pio 04_03_2023

Immaginate che un cardinale pronunci affermazioni che un tempo sarebbero state subito considerate eterodosse. Ma oggi non serve immaginarlo, è realtà. È pressappoco questo l'incipit di un saggio apparso su First Things e tradotto in italiano da Sabino Paciolla. L'autore è mons. Thomas J. J. Paprocki, vescovo di Springfield (Illinois, da non confondere con l'omonima città del Massachussets), che già in passato ha dato prova di non aver peli sulla lingua.

Il saggio di mons. Paprocki si intitola Imagining a Heretical Cardinal ("immaginando un cardinale eretico") e fa l'esempio di un porporato che «condanna “una teologia della coerenza eucaristica che moltiplica le barriere alla grazia e al dono dell’eucaristia” e afferma che “l’indegnità non può essere il prisma di accompagnamento per i discepoli del Dio della grazia e della misericordia”». Insomma, questo cardinale proclamerebbe una sorta di "liberi tutti" sull'Eucaristia, archiviando le "vecchie" nozioni di peccato e confessione.

Non è un mistero che il cardinale "immaginario" in realtà abbia un nome e un cognome. Mons. Paprocki non lo menziona direttamente ma i suoi virgolettati parlano chiaro. E si dilunga sulla responsabilità di chi, in veste di successore degli Apostoli, dovrebbe essere maestro della fede della Chiesa; e ricorda il canone 194, che prevede la perdita dell'ufficio ecclesiastico per chi da quella fede si allontana. Ma solo il Papa può rimuoverlo ed è difficile che avvenga, dal momento che lui stesso, meno di un anno fa, ha concesso la porpora a quel pastore realmente esistente, che risponde al nome di Robert McElroy.