Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Sant’Egidio abate a cura di Ermes Dovico
SCHEGGE DI VANGELO

Un tempo di grazia

Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino (Lc 4,30)

Schegge di vangelo 01_09_2025 English Español

In quel tempo, Gesù venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi e proclamare l’anno di grazia del Signore». Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisèo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro». All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino. (Lc 4,16-30)

Il passo della Scrittura che Gesù si trova a proclamare è quello in cui il profeta Isaia annuncia l’anno di grazia del Signore, il giubileo ebraico. Questo tempo speciale era considerato un periodo di benevolenza divina non solo perché venivano restituiti i beni e liberati gli schiavi, ma anche perché si faceva esperienza concreta della misericordia di Dio: non si coltivava e si viveva di ciò che la terra donava spontaneamente. In modo provvidenziale, è proprio con questo messaggio di liberazione che inizia la missione pubblica di Gesù, una liberazione che tocca ogni forma di schiavitù: non solo il peccato e la morte, ma anche il nostro modo di vivere chiusi alla dimensione spirituale, dimentichi di guardare verso l’alto, verso Dio. In questo anno di giubileo che volge al termine non vorresti che ogni giorno della tua esistenza diventi un “anno di grazia”, imparando a riconoscere i segni e le persone che Gesù pone sul tuo cammino per liberarti dal male e dalle durezza della vita?