Un prete aggredito a Rovereto
Un manipolo di anarchici ha aggredito le Sentinelle in Piedi a Rovereto. Due i feriti: un prete colpito alla testa e uno degli organizzatori della veglia col setto nasale rotto. Quel che è successo a Rovereto rivela la gravità del momento e l'urgenza di una testimonianza sempre più coraggiosa.
Una ventina di giovani anarchici a volto scoperto, prevalentemente vestiti di nero, si sono presentati, ieri pomeriggio, un quarto d’ora prima dell’inizio della veglia delle Sentinelle in Piedi a Rovereto, nella provincia di Trento.
La portavoce del manipolo si è immediatamente rivolta con fare minaccioso ai referenti delle Sentinelle presenti sul posto, intimando loro di abbandonare la piazza. Alla risposta pacata ma ferma delle Sentinelle, che hanno ricordato loro di essere in possesso dell’autorizzazione di manifestare rilasciata dalla Questura, si è verificata un’escalation di violenza: dalle minacce verbali – l’appellativo “omofobi” si è sprecato – si è infatti repentinamente passati all’aggressione fisica e al lancio di uova fresche e gavettoni d’acqua. Da segnalare per gravità, anche il fatto che uno degli aggressori ha eloquentemente mostrato al portavoce delle Sentinelle, quale tacita minaccia, il calcio di una pistola (vera o finta, non si sa).
Di fronte a tale violenza le Sentinelle non hanno potuto far altro che rifugiarsi all’interno di un locale – fortunatamente aperto – nei pressi della piazza dov’era prevista la veglia, da dove hanno proseguito nel tentativo d’instaurare un dialogo con i loro aggressori e, nel contempo, hanno allertato la polizia.
Dopo circa una decina di minuti il drappello di anarchici – o presunti tali – ha abbandonato la piazza, rubando alle Sentinelle una borsa contenente del materiale utile per la veglia. La polizia, arrivata sul posto ad aggressione conclusa nonostante il preavviso delle Sentinelle in Piedi circa la realizzazione della manifestazione, non ha potuto far altro che raccogliere le testimonianze degli organizzatori e dei passanti, tutti sconcertati per l’aggressività manifestata dai contestatori.
La violenza dell’aggressione subita dalle Sentinelle in Piedi a Rovereto è ben documentata dalle significative foto che vi mostriamo: il banner esplicativo è stato divelto e stracciato, i volantini e i segnalibri sono stati stracciati e sparsi per terra e sono ben visibili i rimasugli delle uova…
Tuttavia la conseguenza più grave è che due persone sono state portate al Pronto Soccorso: un sacerdote – che indossava il clergyman e quindi era chiaramente riconoscibile quale consacrato – cui sono state lanciate delle uova in testa e che è stato ripetutamente spintonato, e uno degli organizzatori della veglia, che ha ricevuto una testata sul setto nasale. Il primo è stato dimesso dal Pronto Soccorso con una prognosi di due giorni, mentre il secondo ha riportato la rottura del setto nasale.
Nonostante queste premesse, le eroiche Sentinelle in Piedi – che hanno tra i propri fini anche quello di manifestare a tutela della libertà di opinione e di espressione – hanno deciso di portare a termine la veglia prevista.
Quello che è successo a Rovereto rivela la gravità del frangente storico in cui siamo immersi e dell’urgenza sempre più pressante per ogni singola persona di prendere posizione e di difenderla pubblicamente: è il tempo della testimonianza. Una testimonianza - com’è sempre stata quella delle Sentinelle in Piedi – chiara, pacifica e rispettosa di ogni singola persona, ma soprattutto coraggiosa: perché, è inutile negarlo, oggigiorno chi ha il coraggio di difendere la vita, la famiglia fondata sull’unione tra un uomo e una donna e la libertà di pensiero sarà vittima di aggressioni sempre più violente.