Un allontanamento sospetto
Una coppia si vede tolto il figlio forse perché non rispettosa del suo desiderio di essere considerato una femmina.
Nel 2019 il figlio di Mary e Jeremy Cox, genitori cristiani dell’Indiana, decide che vuole “cambiare” sesso. Si sente femmina e chiede a mamma e papà di riferirsi a lui come se fosse una lei. Nel 2021 il bambino viene a loro sottratto a finisce in una casa per la tutela del “gender-affirming”. La motivazione fornita faceva riferimento al fatto che il loro rifiuto di assecondare il desiderio del figlio avrebbe peggiorato un suo disturbo alimentare già esistente.
Ora i genitori hanno fatto ricorso alla Corte suprema. Il Dipartimento dei Servizi per l’Infanzia dell’Indiana ha intanto dichiarato che la sottrazione del minore alla patria potestà riguarda unicamente il disturbo alimentare del bambino. Ma i sospetti rimangono.
Se dunque l’allontanamento dipendesse dal rifiuto dei genitori di assecondare le fantasie del figlio, ciò vorrebbe dire che la libertà di educazione dei genitori non solo non viene tutelata, ma diventa un nemico, una minaccia da debellare per in conflitto con il pensiero unico.