Uccisi tre monaci copti in Sudafrica
Sono stati uccisi nel loro convento e dai primi accertamenti sembra che l’aggressione non sia stata a scopo di rapina
Tre monaci copti egiziani, padre Takla Moussa, padre Minah ava Marcus e padre Youstos ava Marcus, sono stati uccisi in Sudafrica il 12 marzo nel loro monastero, il San marco e San Samuele il confessore, situato a Cullinan, una piccola cittadina 30 chilometri a est della capitale Pretoria. Tutti e tre presentavano ferite da taglio. Un quarto monaco sopravvissuto ha raccontato alla polizia di essere stato colpito con una sbarra di ferro, ma di essere riuscito a scappare e a nascondersi in una stanza. Il motivo degli omicidi non è ancora stato chiarito. La polizia quello stesso giorno ha arrestato Saeed Basanda, un uomo di 37 anni, di nazionalità egiziana e membro della chiesa copta. Il 14 è stato poi fermato un secondo uomo, Samuel Avamarkos, 47 anni, di nazionalità sudafricana. Entrambi risultano residenti a Cullinan. Il loro processo è stato fissato al 27 marzo per consentire a entrambi di avere assistenza legale. È stato anche richiesto un interprete di lingua araba. Sembra che non si sia trattato di una rapina dal momento che nessun oggetto di valore è stato rubato. Gli attacchi a religiosi, a chiese e ad altri luoghi di culto in Sudafrica sono rari. Però è tra i paesi con i più alti tassi di omicidi del mondo. Per gli anni 2022-2023 il tasso è stato di 45 omicidi ogni 100mila abitanti. Per un confronto, nello stesso periodo il tasso di omicidi negli Stati Uniti è stato di 6,3 ogni 100mila abitanti e nella maggior parte dei paesi europei è stato intorno a uno ogni 100mila. Nel 2023 gli omicidi registrati in Sudafrica sono stati 27.368, in media 75 al giorno.