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ISLAM

Turchia, istruzione religiosa per crescere una "generazione pia"

Erdoğan investe sulle prossime generazioni, foraggiando una scuola sempre più islamica. La sua ambizione politica, "non è quella di elevare menti oneste, ben istruite e libere", ma di "crescere generazioni pie". Ogni anno avviene una trasformazione degli istituti e dei programmi a tutti i livelli.

Libertà religiosa 21_09_2018
Moschea Blu, Istanbul

Su una collina che domina Istanbul c'è una scuola religiosa dove, 50 anni fa, un ragazzo di un distretto operaio frequentava le lezioni d'islam. Quel ragazzo era Tayyip Erdoğan, il futuro presidente della Turchia e la sua scuola fu una delle prime 'Imam Hatip' del Paese, fondata dallo Stato per educare i giovani a diventare imam e predicatori, ma soprattutto islamici come si deve. 

All'inizio di ogni anno il presidente torna alla sua vecchia scuola - ora ribattezzata proprio 'Recep Tayyip Erdogan Anatolian Imam Hatip'- per salutare quegli studenti che saranno educati all'islam in maniera ancora più rigida di quel che è toccato a lui. Per la ristrutturazione dell'edificio lo Stato ha investito 11 milioni di dollari, perché l'educazione, nella Turchia di oggi, è tutto. E' così che anche quest'anno la 'generazione pia' di Erdoğan è tornata sui banchi di scuola. E' la generazione che il presidente turco si sta crescendo, sono i bambini e i ragazzi indottrinati dal primo giorno al jihad, all'islam, al sogno di una Turchia completamente musulmana. Lo scorso anno, in un discorso pubblico, Erdoğan si gloriava del fatto che, da quando era diventato presidente della Turchia, il numero di studenti degli Imam Hatip, gli istituti religiosi sunniti, fosse cresciuto da settantunomila a un milione e trecentomila.

Cosa che non può sorprendere visto e considerato che Erdoğan non spreca le occasioni per ribadire la sua ambizione politica, "non è quella di elevare menti oneste, ben istruite e libere", ma di "crescere generazioni pie". E quindi islamiche e capaci di islamizzare. Una buona scuola, secondo i parametri pensati dal presidente turco, non è dove la scienza, la storia, la filosofia e tutte le discipline vengono insegnate nel migliore dei modi, ma è quella dove crescono gli studenti più pii. Gli islamici migliori. Lo scorso anno l'Università di Londra produsse un rapporto in cui veniva evidenziata "la drastica trasformazione del panorama educativo della Turchia sotto il Partito per la giustizia e lo sviluppo (AKP)" e le conclusioni ritrassero quello turco come un caso esemplare "nella misura in cui ingloba, prepotentemente, tutti quelli che sono i capricci dei sistemi di governo". In altre parole, la scuola turca è lo specchio delle politiche e delle ambizioni di Erdoğan, è là che le tensioni confluiscono perché è alle nuove generazioni che bisogna puntare per una nuova Turchia. 

E gli sforzi di Erdoğan per islamizzare ulteriormente l'educazione non cesseranno presto. Solo la scorsa settimana il Ministero dell'Istruzione ha rimosso la possibilità delle classi miste, da sempre detestate dall'islam - anche perché i ragazzi e le ragazze non hanno gli stessi diritti. E nel frattempo, da poco, sono diventate ufficiali le cifre che certificano le dimissioni di ben 1577 presidi universitari, dal fallito tentativo di golpe del 2016 ad oggi, chieste direttamente dal presidente "per il bene della democrazia". Tutti accademici poco islamici. Ed è stata proprio l'ossessione di Erdoğan per un'educazione religiosa sempre più influente nei programmi didattici a trasformare le università turche in edifici con una biblioteca, una moschea e centinaia di migliaia di studenti musulmani "ultra-conservatori", gestiti da "accademici pii". Niente di più. Tant'è vero che la devozione islamica non è direttamente proporzionata alla fama della validità dell'istruzione universitaria turca. La Turchia non gode di Università che eccellono, ma solo docenti, presidi e studenti tra i "più religiosi del pianeta".

Perché Erdoğan e il suo governo sono da sempre all'opera per forgiare la "generazione musulmana turca", che "lavorerà per la costruzione di una nuova civiltà". E proprio recentemente, nei discorsi suoi e del ministro dell'istruzione, sono state sottolineate la storia ottomana della Turchia, le conquiste interne sulle idee e il ripudio delle influenze occidentali come capisaldi di una formazione che dovrà cambiare il futuro. Le scuole delle Turchia odierna hanno al centro solo la religione che, a sua volta, deve essere al centro della vita nazionale. Perché l'islam, e Erdoğan non manca mai di ricordarlo, è un progetto politico dal quale non si può prescindere. Specie se tocca ricostruire un Paese che per decenni ha dovuto subire "il dominio secolare". E il riferimento è ovviamente alla repubblica di Ataturk.

E' per questo che la sua vecchia scuola è stata eretta a modello di un programma governativo che destina miliardi di dollari in eduazione islamica. Secondo i dati forniti dalla Reuters, gli Imam Hatip ricevono il doppio dei finanziamenti di quel che resta delle scuole tradizionali. Il governo per la fine del 2018 intende inoltre completare la costruzione di 128 scuole superiori Imam Hatip e ha in programma di costruirne altre 50. Negli ultimi anni, inoltre, il Paese ha aumentato le ore di religione nelle scuole statali, alcune delle quali sono state anche riconvertite in istituti islamici. Ma, sempre stando alla Reuters, il governo s'è rifiutato di dire quante sono.  

Nonostante ciò, non tutti i turchi, specie i genitori, sono contenti di questa riconversione forzata all'islam. E sempre di più cercano di esonerare i figli dalle ore di religione islamica. Ma finché ci sarà Erdoğan, tutto ciò verrà loro negato. Al contrario verrà sempre più imposta una conversione ad una religione che deve invadere ogni ambito della vita pubblica e privata.