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Servo di Dio

Traslate in Libano le spoglie del cardinale Agagianian

Dalla chiesa romana di San Nicola da Tolentino i resti mortali del porporato tornano nella cattedrale armeno-cattolica di Sant'Elia e San Gregorio Illuminatore a Beirut.

Borgo Pio 14_09_2024

Fanno ritorno in Libano nella sua cattedrale le spoglie mortali del cardinale Gregorio Pietro XV Agagianian, patriarca di Cilicia degli Armeni dal 1937 al 1962. Nato in Georgia nel 1895 e morto a Roma nel 1971, fu uno dei più noti porporati orientali, nonché l'unico almeno in tempi recenti a "rasentare" concretamente l'elezione papale al conclave del 1958 (come raccontò l'eletto, San Giovanni XXIII). Quando lasciò il Libano (sede della Chiesa sui iuris armeno-cattolica) e il patriarcato nel 1962, già da due anni aveva assunto l'incarico di prefetto di Propaganda Fide (nel frattempo mutata in Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli), che mantenne fino al 1970. L'anno seguente morì nella Città Eterna e fino a pochi giorni fa è stato sepolto nella chiesa romana di San Nicola da Tolentino. Nel 2022 è stata avviata la causa di beatificazione.

Nella serata di giovedì 12 settembre i suoi resti mortali sono arrivati da Roma a Beirut, accuratamente vegliati durante il volo dal suo attuale successore, il patriarca Raffaele Pietro XXI Minassian, che ha detto: «In questi giorni difficili e nei pericoli che circondano il Libano, abbiamo deciso di portare qui le spoglie del Servo di Dio per un obiettivo alto, per mostrare al mondo che siamo la nostra coesione, solidarietà e amore reciproco tra le confessioni religiose e tutti i partiti. Per questo a portare qui sull’altare la teca sono stati 12 giovani in rappresentanza del nostro popolo» (Asia News). D'ora in poi Agagianian riposerà nella cattedrale armeno cattolica dei Santi Elia e Gregorio Illuminatore.