Trans discriminato in un'app per donne
Un transessuale si iscrive in un'app per sole donne. Viene espulso. Lui fa causa all'app e la vince perchè discriminato.
Siamo nel Nuovo Galles del Sud, in Australia. All’anagrafe si chiama Roxanne Tickle, ma nacque uomo. Come “donna” si iscrisse all’app per sole donne WGiggle for GirlsW. Ma nel 2021 gli fu impedito giustamente di usare l’app. E’ come se in club di cacciatore volesse iscriversi un vegano. Tickle fece allora causa al CEO dell’app, Sall Grover, e – notizia recente – ha vinto.
Grover infatti, secondo i giudici, ha violato il Sex Discrimination Act del 2013, legge che vieta di discriminare, tra gli altri criteri, anche per motivi legati all’identità di genere, locuzione ideologica per indicare l’identità psicologica sessuale. Inutile quindi per la difesa puntare tutto sul sesso biologico di Tickle, proprio perché la legge tutela il transessualismo. Grover dovrà pagare, oltre alle spese processuali, anche 10mila dollari.
Quando l’apparenza vince sul reale, quando il soggettivo prevale sull’oggettivo, quando l’ideologia si sostituisce alla ragione.