Torture, omicidi, esecuzioni: così Hamas governa Gaza
Hamas, la formazione politica e militare islamica che governa la Striscia di Gaza, si è macchiata di «crimini abusi orrendi».Lo afferma Amnesty International in un rapporto dal titolo: "Rapimenti, torture e uccisioni sommarie". Gli islamici sono accusati di torture ed esecuzioni sommarie di collaborazionisti e rivali politici.
Già si sapeva ma adesso che anche Amnesty lo conferma, la notizia può finalmente uscire dalla clandestinità. Politica e mediatica, dove di norme tutte le notizie che vengono dal mondo dei diritti umani restano ibernate fino a che la potente e intoccabile organizzazione con l’esclusiva sui diritti umani le scongela e le consegna ai giornali da portare in tavola. La notizia è che Hamas, la formazione politica militare islamica che governa la Striscia di Gaza, si è macchiata di «crimini abusi orrendi» la scorsa estate mentre era in corso il conflitto con Israele. In un rapporto dal titolo: "Rapimenti, torture e uccisioni sommarie" la organizzazione accusa Hamas di aver ucciso almeno 23 palestinesi, in parte membri del partito rivale di al-Fatah, e di averne torturati decine di altri. Amnesty invoca dunque lo svolgimento di un’indagine internazionale e indipendente. Non succede sovente che Amnesty usi con Hamas queste dure espressioni, riservate più spesso a Israele e alle sue periodiche operazioni militari nella Striscia e nei territori occupati.
«È scioccante che mentre le forze israeliane infliggevano morte e distruzione al popolo di Gaza, Hamas ne approfittava per regolare i propri conti senza pietà, uccidendo e compiendo altri gravi abusi. (…) Hanno le mani sporche di sangue», ha dichiarato Philip Luther, responsabile di Amnesty per il Medio Oriente e il Nord Africa. Fra gli episodi più significativi il rapporto menziona l'uccisione pubblica di sei persone da parte di membri di Hamas, il 22 agosto, di fronte alla moschea al-Omari di Gaza, alla presenza di centinaia di persone fra cui donne e bambini. I sei sono stati trascinati fino a un muro di fronte alla folla, poi sono stati fatti inginocchiare. Sono stati uccisi uno per uno con un colpo alla nuca, poi mitragliati con gli Ak47. Il dossier elenca le sevizie patite da prigionieri di Hamas: almeno 16 delle persone uccise erano in custodia delle forze di sicurezza prima che iniziasse il conflitto; molte di loro erano in attesa dell'esito del processo quando sono state portate via dalle celle e passate sommariamente per le armi. Nessuno dei responsabili dei crimini commessi è stato chiamato a rispondere del suo operato, segno che tali crimini sono stati ordinati o condonati dalle autorità.? «Queste azioni che fanno rabbrividire, alcune delle quali che rientrano fra i crimini di guerra», c’è scritto nel rapporto, «sono state concepite per motivi di vendetta e nell'intento di disseminare paura nella Striscia di Gaza».
I riferimenti sono dettagliati e confermati da testimonianze dirette. Come quella su Atta Najjar, un ex agente di polizia dell'Autorità palestinese affetto da disabilità mentale: stava scontando una condanna a 15 anni di carcere inflittagli da un tribunale militare dopo che era stato arrestato nel 2009 con l'accusa di "collaborazionismo" con Israele. Il 22 agosto 2014 è stato prelevato dalla sua cella e messo a morte. Questa è la testimonianza del fratello, recatosi all'obitorio dell'ospedale al-Shifa a riprendere il cadavere: «Sul suo corpo c'erano segni di tortura e fori di proiettile, le braccia e le gambe erano spezzate. Era come se l'avessero infilato in un sacco e scosso. C'erano circa 30 fori di proiettile e segni di coltellate intorno al collo. Sulla nuca c'era un buco, non c'era più il cervello. Gli avevano svuotato il cranio. Le sue ossa erano frantumate, gliel'avevano fracassate in carcere». Ma è solo una delle tante, perché la lista degli orrori dei combattenti di Allah che vorrebbero l’annientamento totale di Israele è davvero lunga.
Il dossier di Amnesty andrebbe consegnato al Parlamento, ma soprattutto a quei partiti della sinistra che solo qualche anno fa esprimevano amicizia e solidarietà ad Hamas, mentre i loro simpatici nazi-islamici si addestrano regolarmente nel tiro di razzi sui bambini degli asili israeliani. Con questa truce compagnia di sterminatori di giudei i dirigenti Pd si sono fatti fotografare in diverse occasioni, a cominciare da Massimo D’Alema, Nichi Vendola, Fausto Bertinotti, il vignettista, santoriano Vauro (la sinistra ha sempre il suo lato comico) Rosy Bindi (sempre presente nei luoghi sbagliati) e l’astro nascente della sinistra antagonista Maurizio Landini. Eppure, i fatti dicono che da quando Hamas è salito al potere, Gaza è diventata un’immensa prigione a cielo aperto al cui confronto Guantanamo è un collegio svizzero. In poco più di vent’anni, sono 1.500 gli israeliani uccisi dagli uomini di Hamas, 1.300 gli attentati compiuti, 15.000 i razzi lanciati contro gli insediamenti ebraici e 100 i kamikaze entrati in azione contro gli israeliani. Ma si sa, la rivoluzione non è un pranzo di gala e ai capataz della sinistra anti israeliana e finta umanitaria, i fatti e la realtà sono sempre andati di traverso. E non sarà neppure l’”amica” Amnesty a fargli cambiare idea.