Testimoniare la Verità incarnata
Egli incontrò per primo suo fratello Simone (Gv 1, 41)
In quel tempo, Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l'agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì che, tradotto, significa maestro, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia», che si traduce Cristo, e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa», che significa Pietro. (Gv 1, 35-42)
Giovanni Battista riconosce in Gesù il Messia che si offre come vittima di espiazione dei nostri peccati. Su questa rivelazione i due principali discepoli del Battista, Andrea e Giovanni, cominciarono a seguire Gesù, diventando a loro volta testimoni per altri futuri apostoli. Ad esempio Andrea riesce a convincere suo fratello Simone ad incontrare Gesù. Grazie alla testimonianza di suo fratello, Simone incontrerà il Figlio di Dio che gli cambierà il nome in Pietro perché a lui affiderà il compito di guidare la Chiesa come suo vicario. La vicenda di Andrea e Simon Pietro ci insegna che per essere fedeli testimoni di Gesù non occorrono azioni clamorose, ma soltanto parole e azioni sincere con l'unico scopo di testimoniare la Verità incarnata che è Cristo Signore. Sei pronto a fare, con l'aiuto della Grazia di Dio, la tua parte?