Tempi di Maria, tempi di consacrazione al suo Cuore
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Da Fatima in poi, la Madonna ha ripetutamente chiesto la consacrazione al suo Cuore Immacolato. Un libro di Pietro M. Pedalino passa in rassegna apparizioni e santi che spiegano la necessità di questa consacrazione per resistere alle insidie del demonio.

Sono passati 108 anni dall’inizio delle apparizioni di Fatima, in cui la Madonna venne a stabilire nel mondo la devozione al suo Cuore Immacolato, secondo un preciso disegno di Dio, come la Santa Vergine stessa rivelò ai tre pastorelli. Da quel fondamentale ciclo mariano, passando attraverso altre apparizioni, si sono moltiplicati gli appelli della Madre celeste a consacrarsi al suo Cuore come mezzo per appartenere più perfettamente a Gesù e quindi conseguire più facilmente la salvezza eterna. Sono appelli, quelli di Maria, che ci dicono che la battaglia escatologica contro Satana si sta progressivamente intensificando e siamo dentro quel quadro di profezie bibliche di cui il capitolo 12 dell’Apocalisse è lo snodo centrale.
Questa è la riflessione di fondo di un libro fresco di stampa, Tempi di Maria e Consacrazione al Cuore Immacolato (Ares, 2025), scritto da fratel Pietro Maria Pedalino. L’autore, un consacrato laico francescano, si sofferma su una serie di apparizioni mariane dell’età contemporanea (in specie da quelle di Rue du Bac, nel 1830, in poi), collegando i messaggi e le richieste della Madonna a quanto contenuto nella Bibbia e alle parole di vari santi, il tutto con uno sguardo a certe tendenze moderniste nella Chiesa e a quanto sta avvenendo più in generale nelle nostre società, sempre più dimentiche di Dio e dei suoi comandamenti. Come diceva il venerabile Pio XII in un discorso del 1952 citato nel libro di Pedalino, negli ultimi secoli il demonio è riuscito a plasmare «un’economia senza Dio, un diritto senza Dio, una politica senza Dio. Il “nemico” si è adoperato e si adopera perché Cristo sia un estraneo nelle Università, nella scuola, nella famiglia, nell’amministrazione della giustizia, nell’attività legislativa, nel consesso delle nazioni, là ove si determina la pace o la guerra. Esso sta corrompendo il mondo con una stampa e con spettacoli, che uccidono il pudore nei giovani e nelle fanciulle e distruggono l’amore fra gli sposi; inculca un nazionalismo che conduce alla guerra» (Discorso agli uomini di Azione Cattolica, 12 ottobre 1952).
Contro questo male dilagante nel mondo che si traduce poi nella dannazione eterna di tante anime, la Madonna è venuta a indicarci il grande rimedio della consacrazione al suo Cuore Immacolato: un rimedio sicuro per ogni singola persona, le famiglie, le nazioni, la Chiesa e il mondo intero, un rimedio donatoci appunto da Dio stesso, che vuole che ogni realtà umana si rifugi in questo Cuore materno, nel quale il Maligno non è mai riuscito a entrare.
L’espressione “Tempi di Maria” richiama l’insegnamento di san Luigi Maria Grignion de Montfort (1673-1716) che nel suo capolavoro – il Trattato della vera devozione alla Santa Vergine – spiega proprio l’importanza di consacrarsi alla Madre celeste. Il Montfort parla dei consacrati a Maria come «veri apostoli degli ultimi tempi», i quali «saranno veri discepoli di Gesù Cristo secondo le orme della sua povertà, umiltà, disprezzo del mondo e carità, insegneranno la via stretta di Dio nella pura verità, secondo il santo Vangelo, e non secondo i canoni del mondo (...). Avranno in bocca la spada a due tagli della parola di Dio e porteranno sulle spalle lo stendardo insanguinato della Croce, il crocifisso nella mano destra, la corona nella sinistra, i sacri nomi di Gesù e di Maria sul cuore, la modestia e la mortificazione di Gesù Cristo in tutta la loro condotta» (cfr. VD, 58-59).
Avvicinandoci ai giorni nostri, troviamo un altro grande santo che ha sottolineato la necessità di consacrarsi al Cuore Immacolato di Maria: san Massimiliano Maria Kolbe (1894-1941), martire nel campo di concentramento di Auschwitz. Nell’atto di consacrazione proposto dal fondatore della Milizia dell’Immacolata ci si offre alla Santa Vergine come sua «cosa e proprietà». Non a caso, negli scritti del santo polacco si insiste sul fatto che la consacrazione a Maria, per essere autentica, deve essere illimitata. E questa totale donazione di sé, nell’ottica dell’apostolato di padre Kolbe, va propagata su tutta la terra perché, attraverso Maria, Dio regni nei cuori di tutti.
La Comunione riparatrice, l’altra richiesta di Maria
Non solo la consacrazione della Russia. Insieme a questa, la Madonna trasmise a suor Lucia di Fatima la richiesta di diffondere la Comunione riparatrice nei primi sabati, per consolarla per tutte le offese e ingratitudini degli uomini. Una devozione pegno di salvezza eterna e necessaria per il trionfo del Cuore Immacolato di Maria.
La Milizia dell’Immacolata, una risposta alla Massoneria
È il 1917, secondo centenario della nascita della Massoneria moderna, che in coincidenza con l’anniversario della morte di Giordano Bruno promuove manifestazioni gravemente sacrileghe fino a sventolare uno stendardo con Lucifero che schiaccia san Michele in Piazza San Pietro. Fra Kolbe, 23 anni, è testimone dell’oltraggio alla Chiesa. Ed è così che decide di ricorrere all’Immacolata…
La consacrazione del Montfort, per affrontare questi tempi
San Luigi, nel “Trattato”, propone la consacrazione per le mani di Maria quale via diretta per unirsi a Gesù. Il fedele rende così la Vergine «depositaria» dei propri meriti. È un cammino pensato per tutti, religiosi e laici, e quantomai necessario in quest’epoca di intensa battaglia spirituale: gli «ultimi tempi», li chiama Montfort, in cui la Madonna appare «terribile contro il demonio e i suoi seguaci».