COVID-19
C’è un’Italia che rifiuta il ritorno alla normalità
Malgrado l’allentamento (tardivo) delle restrizioni dall’1 maggio, ampie fette della società italiana - dai sindacati alla Cei - continuano a essere acquiescenti all’emergenzialismo sanitario di matrice governativa. Una situazione senza eguali all’estero, che si spiega sia con la propaganda martellante “dall’alto” sia con il Dna “corporativista” del nostro Paese.