Il Centrafrica e le mine antiuomo. Padre Pozzi rischia una gamba
Rischia di perdere una gamba padre Norberto Pozzi, il carmelitano saltato in aria su una mina il 10 febbraio. Un rischio diffuso, nella Repubblica Centrafricana, Paese in guerra dal 2013, dove le mine antiuomo e anticarro sono usate da tutti i contendenti. Mentre i missionari diffondono semi di speranza.
Strage in un campo per sfollati nel complesso della diocesi di Alindao nella Repubblica centrafricana
Tra le vittime dell’attacco sferrato il 15 novembre da miliziani dell’Upc si ritiene ci siano il vicario generale della diocesi, padre Blaise Mada, e il parroco di Mingala, padre Célestin Ngoumbando
Padre Firmin Gbagoua è stato ucciso il 29 giugno da miliziani islamici a Bambari, Repubblica Centrafricana
Un altro sacerdote è caduto vittima della guerra che continua a divampare nella Repubblica Centrafricana rendendo insicuro l’80% del territorio nazionale
Massacro di fedeli cristiani nella festa di San Giuseppe
È stato un 1° maggio di sangue nella Repubblica Centrafricana, iniziato con un attacco islamico alla chiesa Nostra Signora di Fatima, nella capitale Bangui, seguito dalla rappresaglia dei cristiani finchè, verso sera, le forze dell’ordine hanno ripreso il controllo nei quartieri devastati.
Centrafrica, la fiera della speranza
La Repubblica Centrafricana è in guerra dal 2013 da quando la coalizione islamista Seleka ha dichiarato guerra al governo e ai cristiani. Il conflitto continua con razzie e massacri. La missione carmelitana di Bozoum, con la Caritas, organizza una fiera agripastorale da 14 anni. Ora è diventata letteralmente una fiera della speranza.