Suor Pascalina, chi era costei?
La domenica di Pasqua Rai1 ha proposto Suor Pascalina. Nel cuore della fede: share del 19%per oltre 4.400.000 spettatori.
Al di là delle eventuali libertà interpretative nella sceneggiatura e nella regia, efficace è la rappresentazione dell’opera di carità svolta dalla religiosa in modo silenzioso ma efficace, all’insegna di una forza spirituale e umana degna di nota. E… di imitazione.
Il Guardone
Proseguendo sul proficuo (non soltanto in termini di ascolti) filone delle fiction di ispirazione religiosa, la domenica di Pasqua Rai1 ha proposto in prima serata Suor Pascalina. Nel cuore della fede, ottenendo un più che soddisfacente share del 19% e conquistando l’attenzione di oltre 4.400.000 spettatori.
Ispirato alla biografia La signora del sacro palazzo scritta di Martha Schad, il film-tv di produzione tedesca ha ripercorso la vita di Josephine Lehnert, consacrata suora dopo lunghe resistenze famigliari con il nome di Pascalina. Un personaggio sconosciuto ai più, in realtà una suora che per quasi quarant’anni fu preziosissima collaboratrice di monsignor Eugenio Pacelli, poi Papa Pio XII, nonché la prima donna a ricoprire un ruolo di rilievo nell’amministrazione del Vaticano.
Secondo i canoni tipici della fiction, non è un buon esercizio cercare in simili produzioni una fedeltà storica assoluta e bisogna mettere in conto che il linguaggio televisivo richiede adattamenti che possono degenerare in forzature. In questo caso, la personalità della suora è stata dipinta con pennellate di colore alterno, generando un personaggio dal carattere al contempo generoso e incontenibile. A lei, secondo la tesi del film-tv, sarebbe riconducibile addirittura il testo del concordato fra la Santa Sede e la Germania.
Al di là delle eventuali libertà interpretative nella sceneggiatura e nella regia, è risultata efficace la rappresentazione dell’opera di carità svolta dalla religiosa in modo silenzioso ma efficace, all’insegna di una forza spirituale e umana degna di nota. E… di imitazione.