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EDITORIALE

Suor Cristina, entusiasmi e perplessità

Un lettore ci rimprovera di non aver dato spazio e valorizzato la vittoria di suor Cristina al programma "The Voice". In realtà del fenomeno suor Cristina abbiamo scritto e il giudizio non è cambiato. Anzi, c'è qualche perplessità in più. 

Editoriali 08_06_2014
Suor Cristina

Caro Direttore,

devo esprimere il mio stupore per non avere trovato alcun commento sulla presenza e vittoria di Suor Cristina allo spettacolo "The Voice" sul nostro apprezzato giornale.

Stupore che è aumentato questa mattina (venerdì 6 giugno, ndr) quando l'unico sito dove ho trovato il video di Suor Cristina che recita il Padre Nostro è stato quello del quotidiano "La Repubblica", non sul sito del Corrierone, non sul sito dell'Avvenire (che ha rimediato in serata), non sul sito di altri quotidiani on line cattolici.

Ho trovato però sui gironali cattolici articoli di presa di distanza, di atteggiamenti professorali, articoli di intellettuali che spiegavano come si costruisce il "caso" Suor Cristina, ma nessuno che si sia posto la domanda fondamentale: "Ma cosa hanno trovato milioni di italiani in Suor Cristina?". Possibile che tutti accettino supinamente come dato di fatto che il mondo dello spettacolo sia fatto solo di scandali, di violenza a quanto desidera veramente il cuore dell'uomo, di irrisione? Possibile che nessuno pensi che milioni di italiani erano contenti di vedere una persona come Suor Cristina? Che è bello vedere una persona vera, autentica, misurata, contenta di essere in gioco, desiderosa come tutti di vincere, ma non determinata totalmente dalla vittoria? È cosi' vero che gli organizzatori volevano la vittoria di Suor Cristina o forse lei è andata oltre ai piani degli organizzatori stessi?

Personalmente ho apprezzato  molto di più la presenza da "uomo" (nel senso maschile) di J Ax che tutta la sofisticata, compromessa, angusta macchina del giornalismo cattolico, evidentemente disturbato dalla presenza di una suora di 25 anni che ha rotto tutti gli schemi nei quali ci eravamo bellamente posati.

Con cordialità

Stefano Socci

Gentile sig. Socci,

del fenomeno di suor Cristina ci siamo occupati nel marzo scorso, facendo intervenire due suore familiari con i media, che hanno espresso il loro apprezzamento ma anche le loro perplessità. Ripropongo questi due interventi perché mi sembrano ancora validi. La vittoria di suor Cristina - che molti davano già per scontata - non ha cambiato nulla di sostanziale rispetto a quella prima apparizione, anzi devo dire che - per quanto mi riguarda - aumenta le perplessità. Sono d'accordo che milioni di italiani hanno potuto vedere in suor Cristina una persona vera, autentica, una ragazza giovane che ha rotto gli schemi, e questo è senz'altro positivo. Eppure non riesco a scacciare il senso di qualcosa che stona, di non centrato. Anche quel Padre Nostro recitato sul palco, che ha spiazzato i conduttori del programma e probabilmente molti spettatori, non so perché ma non mi suscita grande entusiasmo. Forse perché non riesco a vederne il nesso con il resto della presenza in tv di suor Cristina. Lei ha detto di essere lì solo per evangelizzare, ma mi chiedo - senza alcun intento polemico -: qual è il contenuto di questa evangelizzazione? Ha cantato canzoni che non hanno alcun particolare significato in questo senso, ha ballato in un modo comune, per quanto bene. Mi pare che l'unico "segno" sia l'abito da suora indossato per la performance. Forse il mio è un modo riduttivo di intendere l'evangelizzazione. Forse. Però quel Padre Nostro l'ho percepito come una forzatura, anche se probabilmente avrà fatto nascere domande positive a tante persone e ad altre avrà forse dato il coraggio di pregare pubblicamente senza vergognarsi. Lasciamo però che il tempo ci dica che cosa è davvero il fenomeno suor Cristina e se la vocazione religiosa sia conciliabile con la partecipazione a programmi che hanno come obiettivo la carriera nel mondo dello spettacolo.

Riccardo Cascioli

 

- SUOR CRISTINA, CE NE ERA BISOGNO?

di Roberta Vinerba
L'esibizione di suor Cristina Scoccia nel programma tv "The Voice" mi lascia perplessa: ce n'era bisogno? Quale vantaggio viene per il Vangelo? Il tempo ci dirà se questo stile è vincente, ma non riesco a nascondere il disagio di una presenza fuori posto. 

- BENE LA TV MA CI VUOLE PRUDENZA E CAPACITA'
di Maria Gloria Riva
La presenza di suor Cristina in tv, nel programma The Voice, è sicuramente genuina, ma mi lascia perplessa il mondo in cui è piombata. Negli anni sono stati tanti i frati, le suore, i preti. che a un certo punto hanno perso vocazione e talento.