Sulla "Pasqua unica" arriva un freno dal mondo ortodosso
Ciclicamente auspicata, la "data dell'unità" nella celebrazione della Pasqua è stata riproposta di recente da Francesco. Non è così facile, però, secondo il patriarca di Romania.
![Dicastero per la Promozione dell'Unità dei Cristiani](https://lanuovabq.it/storage/imgs/screenshot-2025-02-05-alle-101444-large.png)
Una data comune per la Pasqua tra orientali e occidentali? Papa Francesco se n'è fatto più volte latore, auspicando anche lo scorso 25 gennaio una «data dell'unità», e confidando soprattutto nella favorevole coincidenza del 2025 in cui – oltre al 1700° anniversario del Concilio di Nicea – per puro caso la ricorrenza sarà identica in entrambi i calendari.
Proprio a Nicea fu fissato l'attuale calcolo della data della Pasqua, a sua volta legato alla Pasqua ebraica – differenziatosi poi con il passaggio dell'Occidente al calendario gregoriano, laddove in Oriente si è mantenuto il giuliano. Per arrivare a una data unica pertanto non si può partire dalla premessa che una data vale l'altra, risolvendo tutto con una decisione "burocratica", di qui le difficoltà. Se Francesco trova una sponda a Costantinopoli, con Bartolomeo che a sua volta "cavalca" l'anniversario niceno, a Bucarest invece si frena un po', scrive Andrea Gagliarducci su Acistampa, menzionando la dichiarazione del patriarca ortodosso Daniele: «Ogni consultazione sulla data della Pasqua e una possibile decisione in merito possono avere luogo nel contesto di un futuro concilio pan-ortodosso, con la partecipazione di tutte le Chiese ortodosse sorelle» – e sempre con la consueta difficoltà di riunire davvero «tutte le Chiese ortodosse sorelle».