Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi

UK

Stop ai bloccanti della pubertà

Il Dipartimento della Salute inglese, grazie alla Cass Review, ha stoppato i bloccanti della pubertà da giugno a settembre. 

Gender Watch 06_06_2024

Il Governo inglese ha deciso: tre mesi di stop per i bloccanti della pubertà, ossia quei farmaci – triptorelina in testa – che vengono dati ai minori per impedire lo sviluppo della pubertà e quindi permettere al minore di riflettere se vorrà essere maschio o femmina (ma, al di là degli aspetti morali, quale minore ha la maturità per decidere questo? E inoltre: la mancanza di sviluppo condiziona la scelta) oppure permettere di intervenire chirurgicamente su corpi non ancora sessualmente sviluppati.

Una decisione presa dal Dipartimento della Sanità e dei Servizi sociali che mima quello del Servizio sanitario inglese che ha già congelato la somministrazione di questi bloccanti e che è stata assunta soprattutto grazie alla Cass Review, una revisione scientifica indipendente sui cosiddetti casi di disforia di genere tra i minori, assai critica sui bloccanti della pubertà.

Purtroppo il divieto riguarda solo i nuovi pazienti: coloro che stanno già assumendo questi bloccanti potranno continuare ad assumerli.

Ecco la nota del Dipartimento riguardante questo nuovo regolamento: «Il governo ha introdotto oggi norme per limitare la prescrizione e la fornitura di ormoni che sopprimono la pubertà, noti come "bloccanti della pubertà", ai bambini e ai giovani sotto i 18 anni in Inghilterra, Galles e Scozia. Il divieto di emergenza durerà dal 3 giugno al 3 settembre 2024 […]. Durante questo periodo a nessun nuovo paziente di età inferiore a 18 anni verranno prescritti questi medicinali ai fini della soppressione della pubertà in coloro che soffrono di disforia o incongruenza di genere […]. L’NHS ha interrotto la prescrizione di routine di trattamenti bloccanti la pubertà ai minori di 18 anni in seguito alla Cass Review sui servizi di identità di genere […]. Questa decisione è stata assunta a tutela della sicurezza dei pazienti. I pazienti già trattati con questi medicinali da un medico del Regno Unito per questi scopi possono continuare ad accedervi».