Stasi di Speranza
Comunisti, odio, stato etico e servi. Quattro parole per un ministro di nome Speranza.
L'agghiacciante intervista di Fabio Fazio al ministro della Salute Speranza ("stop alle feste nelle case, confidiamo nelle segnalazioni e interverremo con le forze dell'ordine") svela quattro verità.
COMUNISTI
La prima è che non importa se ti chiami Speranza o Roberto o come vuoi e nemmeno se fai parte di un partito di fantasmi chiamato Liberi e uguali che oggi è già sparito dal radar politico anche se occupa ancora degli scranni in parlamento. Se vuoi controllare i cittadini fin nella camera da letto sei un comunista. E comunista della peggior specie. E se sei un comunista sei un pericolo. Almeno un pericolo per me. Puoi anche essere fascista per quanto mi riguarda, ma se ti ispiri ai colori di bandiera dell'internazionale sei un comunista.
ODIO
La seconda è che introdurre la delazione tipica dei regimi sovietici non farà altro che mettere i cittadini gli uni contro gli altri attraverso il meccanismo dell'homo homini lupus. La guerra di stato alle feste ci proiettera nei "due minuti d'odio" di 1984. Vi parteciperemo e dovremo stare attenti a urlare bene i nostri strali per essere convincenti perché ci sarà sempre qualcuno che userà il termomentro del nostro odio.
STATO ETICO
La terza è che, stando alle parole di Speranza, sarà competenza del ministro pro tempore, quindi dello Stato, decidere che cosa sia "fondamentale" e che cosa non sia fondamentale per i cittadini. La scuola è fondamentale - dice lui - le feste di compleanno, di prima Comunione, di Battesimo, di anniversari di matrimonio, di addio al celibato, di laurea non sono fondamentali. Lo stato etico è già qui, non serve essere complottisti, basta mettere in fila gli eventi e conservarsi liberi da interessi, paure e convenienze.
SERVI
La quarta e ultima è che lo Stato etico affida ai genitori il compito di vigilare sulla loro stessa osservanza, senza un criterio oggettivo, ma invitando con paternalistica compiacenza i cittadini a essere responsabili (ci aveva già provato Conte l'altro giorno nel consigliare la mascherina in casa). Così le famiglie perdono definitivamente la loro libertà educativa per diventare servitù di uno stato totalitario che li userà come automi gendarmi. In caso contrario "manderemo" i carabinieri (ha detto così) a casa. In 1984 erano i figli a fare le spie contro i genitori.
Di fronte a questo popo di minacce, nessuno si indigna, nessuno alza un grido. Abbiamo già tutti la pancia così piena da non capire che nella nostra opulenta comodità si sta consumando un liberticidio?