Star wars, un'epica del pensiero unico galattico
I 40 anni di Guerre Stellari, nata dal genio di Lucas. Da quattro decadi la popolarità mondiale di quest’opera aumenta esponenzialmente. Attraverso i suoi miti e i suoi simboli ci mostra quali possano essere i nuovi incubi che possono aspettarci in un prossimo futuro, in una società disumanizzante. Un libro di Paolo Gulisano ne svela tutti i segreti.
Tanto tempo fa…In una Galassia lontana lontana. E’ questo il famosissimo incipit della Saga di Star Wars.
Tanto tempo fa, o meglio, quarant’anni fa, il 21 ottobre 1977, arrivava nelle sale cinematografiche italiane un film di un giovane regista, George Lucas, destinato a diventare la più grande saga di Fantascienza di tutti i tempi. La parola “fantascienza” tuttavia appare riduttiva: Star Wars, Guerre Stelllari, in realtà è un’opera in cui confluiscono Mito, Epica, Narrativa d’Avventura. Una saga mitopoietica che va oltre il cinema: il viaggio dell’eroe Luke, giovane e ingenuo, da un mondo perduto e desertico fin dentro il cuore tecnologico dell’onnipotente e malvagio Impero Galattico, evoca temi antichi ma sempre affascinanti. La “terra (galattica) è desolata” e il ragazzo è destinato a essere la speranza del rinnovamento. Nel nome della Forza, una sorta di “energia vivente dell’universo”, ma anche espressione della tensione umana verso il soprannaturale. Una Saga, quella di Star Wars, espressione del più profondo senso religioso presente nell’uomo. Così come la lotta per non cedere al Lato Oscuro.
Questa Saga rappresenta una sorta di ultima Utopia: la sua ambientazione non è la nostra terra, nemmeno la nostra galassia, bensì un luogo cosmico “altrove”. E la sua collocazione temporale? Sembrerebbe un futuro estremamente lontano, e qualche riferimento all’epoca in cui ci si trova viene fornito, ma a volte sembra di trovarsi persino in un certo “passato”, che forse non è nemmeno il nostro passato.
Star Wars è comunemente ritenuta una serie cinematografica di kolossal, un’opera di “Fantascienza multi-Genere”, ma in realtà è molto di più. E’ una sorta di Epica, l’ultima epica, in cui i confini da esplorare appaiono infiniti, oltre l’iperspazio, ma che in realtà sono anche i confini altrettanto vasti dell’abisso dell’animo umano.
Il suo Omero fu un giovane regista californiano di nome George Lucas, un ragazzo uscito dalla provincia americana inquieta degli anni ’60 e ’70, gli anni della Guerra Fredda, della tragica avventura del Vietnam, della rivoluzione dei costumi sessantottina. Tutto ebbe inizio in un modo assolutamente sorprendente proprio con il primo film, che apparve dal nulla e fu un immediato fenomeno globale grazie, tra i tanti motivi, al sorprendente impatto visivo e all’elegante e inedita miscela di media - cinema, fumetto, televisione, merchandise, e così via - e di Generi: Fantascienza, Fantasy, Western, bellico, epica cavalleresca, commedia, ecc. Inoltre era di sicuro molto divertente, il che non guastava affatto e contribuì al grande successo.
Il pubblico rimase colpito dalla “Forza”, questa misteriosa forma di spiritualità, ultimo retaggio del Sacro in un universo dove Dio è assente, e rimase colpito dal Lato Oscuro, che agisce in modo subdolo, come di fatto quasi sempre agisce il male, lo vediamo agire con l’inganno, utilizzando gli strumenti della politica, e infine lo vediamo nella sua manifestazione più grottesca e spietata, quella di Darth Veder, il padre che cerca di uccidere il figlio.
Da quattro decadi, dunque, la popolarità mondiale di quest’opera aumenta esponenzialmente un’opera che più che rappresentare un nuovo tipo di Fantascienza, ha segnato una nuova tappa della storia della Letteratura dell’Immaginario, la forma più antica di narrazione umana che risale ai miti antichi per arrivare poi a Tolkien e Lewis. Star Wars attraverso i suoi miti e i suoi simboli ci mostra quali possano essere i nuovi incubi che possono aspettarci in un prossimo futuro, in una società disumanizzante, ipertecnologica ma anche segnata dalle antiche pretese dell’ideologia che disprezza la religione, relegandola a mera “superstizione”, dell’uomo (l’Imperatore Palpatine) che vuole farsi dio, del pensiero unico planetario e addirittura galattico. Una metafora narrativa che ci tiene desta la coscienza.
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Paolo Gulisano è autore assieme a Filippo Rossi di "La Forza sia con voi" (Ancora). Un viaggio nel mondo di Star Wars. Un testo per gli appassionati, per chi ha amato questa Saga, per chi voglia capirne il senso e orientarsi nella complessità delle sue trame.