Speranza e gioia
Gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra (Lc 21, 26)
«Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina. Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano verso i monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli che stanno in campagna non tornino in città; quelli infatti saranno giorni di vendetta, affinché tutto ciò che è stato scritto si compia. In quei giorni guai alle donne che sono incinte e a quelle che allattano, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo. Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti. Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina». (Lc 21, 20-28)
Gesù unisce l’annuncio della caduta di Gerusalemme, avvenuta qualche decennio dopo, e il Suo ritorno glorioso alla fine del mondo, che avverrà in un momento diverso dalla caduta della città santa. Entrambi gli eventi saranno vissuti con angoscia dagli uomini che cercano di dimenticarsi della morte nell’illusione di non dover render conto a Dio delle proprie azioni. E tu da che parte stai? Con gli angosciati o con chi ha già adesso speranza e gioia?