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COMUNISTI SCATENATI

Spagna, terra delle croci spezzate in odio ai cristiani

Il furore ideologico delle città amministrate da Podemos, Izquierda Unida e Psoe sta provocando episodi sconcertanti di eliminazione dei simboli cristiani con la scusa dell'antifrachismo. L'ultima croce smontata e gettata in una discarica nella provincia di Cordoba sotto gli occhi sconvolti dei cittadini. Si tratta di monumenti installati a conclusione della guerra civile e che sono diventati simboli di devozione e memoria. Da anni la Sinistra al potere smantella e distrugge i simboli religiosi. E anche il premier Sanchez promette battaglia alla croce che perpetua «il ricordo dell'odio». 

Libertà religiosa 23_01_2021 Español
La croce divelta questa settimana a Cordoba

Questa settimana il municipio di Aguilar de la Frontera (Cordoba, Spagna), governato da Izquierda Unida, ha deciso di rimuovere la “Cruz del Llanito de las Descalzas”, invocando la Legge della memoria storica. La croce fu costruita nel 1938 ed era accompagnata da una targa commemorativa dei morti delle milizie nazionaliste della guerra civile. Tuttavia, qualunque commemorazione cessò negli anni ’80.

Perché allora gli amministratori di Sinistra hanno deciso di togliere di mezzo questa croce proprio adesso, trasformandosi in veri e proprio talebani del XXI secolo? Dall’assessorato alla Cultura della giunta comunale hanno argomentato che «copriva il monastero» che sorge dietro, mentre il sindaco della città ha detto che si trattava di una «anomalia democratica».

L’associazione degli Avvocati Cristiani, coraggiosi come sempre, ha denunciato i fatti come stanno facendo da anni di fronte all’eliminazione dei simboli cristiani. Le religiose del convento, con umiltà, si sono recate in municipio per chiedere i resti della croce e poterla venerare dentro al convento e per pregare per coloro che hanno commesso questa barbarie.

A loro volta, alcuni giovani eroici, hanno collocato un’altra croce al suo posto. Qualche ora più tardi la croce originale è comparsa in una discarica. Il tutto mentre la Sinistra Unita si incaricava di criticare il vescovo della città che in una omelia ha detto che i cristiani perdonano però «ricordano» e che avrebbero tenuto in mente questo fatto al momento di votare per le prossime elezioni.

Nascondendosi dietro la legge della memoria storica, con la quale si pretende di eliminare tutti i “residui” del franchismo, come se non fosse mai esistito, i partiti della Sinistra spagnola hanno eliminato diverse croci e sembra che non cesseranno in questa azione.

Il loro più grande successo sarà abbattere la Croce del Valle de los Caidos, alta 150 metri. Così i senatori del Grupo Izquierda Confederal, formato da diversi partiti, hanno presentato l’anno scorso una proposta di legge per toglierla di mezzo.

Ma sono moltissime le croci eliminate prima di Aguilar.

Nel 2014, la Corte Suprema sancì che la Cruz de la Muela (Orihuela, Alicante) non impegnava lo Stato in una scelta confessionale. Sembra che sette anni dopo la Sinistra abbia trovato la sua legge per eliminare i simboli cristiani.

Nel 2017, il sindaco di Sant Carles de la Ràpita (Tarragona), del partito catalano Esquerra Republicana ha ritirato la croce senza alcun preavviso provocando lo sconcerto dei residenti. Psoe e Podemos hanno provato a fare lo stesso con una croce a Orgiva (Granada) mentre ci sono riusciti a Cuevas del Becerro (Malaga) nel 2018.

In quello stesso anno, il consiglio comunale di Callosa de Segura (Alicante) ha eliminato questo simbolo cristiano dalle sue strade, senza una particolare opposizione di buona parte dei residenti, che una e un’altra volta ancora hanno ricollocato una nuova croce al suo posto, che puntualmente l’amministrazione comunale è tornata a ritirare. Allora hanno progettato di far partire dalla casa di una vicina, Teresa Agulló, un fascio di luce a forma di croce. Sono stati tutti multati come si conviene ad una vera persecuzione da parte del sindaco socialista Fran Maciá. La consigliera di Giustizia della Comunità valenciana allora si è unita al linciaggio social contro questi cristiani descrivendo l’azione dimostrativa come uno “spettacolo deplorevole”. Un anno dopo questi fatti sarebbero comparsi sul muro del municipio le scritte “Fuoco alla croce”.

Qualcosa di simile è accaduto a Castellón con la croce del Parque de Ribalta che è stata vandalizzata con vernice spray in numerose occasioni da parte di Gruppi di estrema sinistra. La sindaca Amparo Marco (PSOE) cerca di eliminarla direttamente dal 2017.

Nella stessa provincia, nel giugno 2018 l’amministrazione de La Vall d’Uixó, governata dal Psoe, Izquierda Unida e Compromìs, ha eliminato una croce. La prima volta che ci provarono, i vicini riuscirono a impedirlo opponendosi fisicamente, ma la seconda comparvero quattro mezzi antisommossa per “dissuaderli”.

Attualmente la Sinistra ha nel mirino la croce de Cáceres. La vicenda è approdata fino al Senato e, rispondendo a una interrogazione parlamentare di Compromís, il governo di Pedro Sanchez ha detto che quel simbolo perpetua il «ricordo dell’odio».

Ma non vogliono eliminare simboli o monumenti dell’epoca franchista: vogliono eliminare la croce.

*Presidentessa dell'Osservatorio Libertà religiosa Spagna